5 ore fa:A Lauropoli l'installazione de "L’ultima cena" dell’artista concettuale Enzo Palazzo
7 ore fa:Operazione Athena, annullata l'ordinanza per Luca Laino
5 ore fa:Ripartono i lavori dell'ospedale della Sibaritide, Forza Italia Co-Ro: «Occhiuto ha individuato le risorse»
8 ore fa:Coldiretti Calabria: «L'acquisto di cibo, direttamente dal produttore, garantisce maggiore fiducia»
8 ore fa:Non essere chi sei. È uscito il nuovo libro dello scrittore cariatese Francesco Talarico
7 ore fa:Riaperto (finalmente) al traffico veicolare il Ponte Saraceno a Trebisacce
9 ore fa:Sibari, il Canale degli Stombi torna navigabile
6 ore fa:Unioncamere Calabria, oggi il roadshow “Infrastrutture e intermodalità: leve competitive per gli imprenditori calabresi”
6 ore fa:Processioni dei misteri, il Comune di Co-Ro ha emanato le ordinanze per la disciplina del transito veicolare
9 ore fa:Approvata la mozione sulla dinamicità dei fondi Europei, Molinaro: «Più qualità istituzionale»

La cipolla bianca di Castrovillari: simbolo identitario del nostro territorio

1 minuti di lettura

CASTROVILLARI - Non solo un buon prodotto alimentare del territorio, ma anche una identità legata alla ritualità tipica delle colture del Pollino. Da sempre l'agricoltura conserva e rinnova rituali uniti alla spiritualità che rafforzano il valore culturale del cibo, che oggi si consolida come attrattore turistico esperienziale attorno al quale fare sistema e strategia per costruire una economia sostenibile. 

La cipolla bianca di Castrovillari, che di recente ha ottenuto la De.Co. voluta dall'amministrazione comunale che ha lavorato attraverso l'assessore Nicola Di Gerio in stretta sinergia con l'Arsac e i produttori custodi di questa gemma alimentare, ha tutte le caratteristiche per diventare una coltura identitaria capace di raccontare la storia agricola che si alimentata negli attorni attorno a questo ecotipo. Per valorizzare e celebrare questo prodotto, conosciuto fin dagli anni '70 in tutta l'area del Pollino, e molto ricercata e ambita sui mercati territoriali agricoli, l'amministrazione comunale ha scelto di organizzare il Festival della Cipolla Bianca di Castrovillari in programma il 9 e 10 luglio. 

Due giornate di racconto, show cooking, promozione della rete di produttori che ha permesso di preservare ed oggi rilanciare sui mercati questo importante prodotto agricolo che, come da tradizione, vede raccogliere il suo seme il 16 luglio giorno della Madonna del Carmelo. Poi "u pruvinu" (vale a dire il semenzaio) sempre nel rispetto di una ritualità mai perduta si prepara entro il 5 agosto rigorosamente in fase di luna calante per ottenere le nuove piante pronte per il trapianto ai primi di novembre. 

Da lì in poi è la biodiversità alimentare a scandire i ritmi di ciò che avverrà prima del nuovo raccolto: le prime cipolle fresche per il consumo arrivano a fine febbraio (con i primi cipollotti) e poi maturano fino a giugno/luglio quando a fine ciclo si raccolgono mature e di forma grande e dal colore lucente. Un prodotto che negli anni passati ha davvero rappresentato un punto fermo dell'economia agricola della città, tanto che a Terranova da Sibari, dove ancora oggi si svolge una fiera nel periodo di Sant'Antonio il 13 giugno, questo momento di piazza veniva identificato come "la Fiera delle Cipolle di Castrovillari" e i pastori di Terranova di Pollino barattavano i loro formaggi con le cipolle di Castrovillari. Oggi grazie ad una ventina di produttori custodi questa coltivazione resiste e si prepara a rilanciarsi nel mercato locale e nazionale.

(Fonte comunicato stampa, fonte foto terra e vita))

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia