Sapevate che il Parco Nazionale del Pollino è l’area protetta più grande d’Italia?
Un grande vanto per noi calabresi, custodire un’area così bella e ricca di paesaggi mozzafiato. Un motivo d’orgoglio sapere che per la sua estensione rappresenta l’area protetta più grande all'Interno del territorio nazionale
CALABRIA - Il Parco nazionale del Pollino in provincia di Cosenza è l’area protetta più grande dell’intero territorio nazionale. Il Parco, dalla sua istituzione nel 1993 si estende su 192.565 ettari e abbraccia per lungo e largo la Calabria e la Basilicata.
Un grande vanto per noi calabresi, custodire un’area così bella e ricca di paesaggi mozzafiato. Un motivo d’orgoglio sapere che per la sua estensione rappresenta l’area protetta più grande d’Italia ed è proprio all'interno del territorio calabrese. Una zona che vede una popolazione pari a circa 170 mila abitanti per 56 comuni tra le due regioni. Il simbolo per eccellenza è il famoso Pino Loricato (Pinus leucodermis). Sono degli alberi millenari che riescono a vivere dove altre specie, invece, non riuscirebbero a vivere.
Il territorio del Parco Nazionale del Pollino spazia dal Tirreno allo Jonio ed è l’habitat naturale dell’aquila reale e del capriolo. È costituito da tre diversi sistemi montuosi, dove, al centro troviamo il Massiccio del Pollino con vette di circa 2300 metri ed è separato dai Monti dell’Orsomarso (a sud-ovest) dal Piano di Campotenese. Le montagne che contraddistinguono questa meravigliosa area naturale, sono caratterizzate da una folta vegetazione che custodisce segretamente le bellissime vallate incise dai corsi d’acqua quali il fiume Argentino e il fiume Lao. A nord, invece, troviamo il Monte Alpi, alto 1900 metri che vanta una differente origine geologica.
L’intero territorio è di notevole pregio sia per la ricchezza dei corsi d’acqua e sorgenti che per la qualità degli ecosistemi. Il bacino fluviale più importante del versante lucano è rappresentato sicuramente dal fiume Sinni mentre nel versante calabro risulta essere quello del fiume Lao. Nasce sì in Basilicata prendendo il nome di Mercure, ma subito dopo la confluenza con il fiume Battendiero cambia il nome in Lao ed è considerato tra i corsi d’acqua più sani del meridione.
Le Gole del Raganello sono costituite da imponenti costoni di roccia levigata, scavata e modellata dalle acque del fiume, ai lati del quale nascono rigogliosi manti di vegetazione. È qui che gli amanti del rafting si cimentano in un’esperienza fantastica. Il Canyon del Raganello è, infatti, a detta di molti torrentisti, tra i più affascinanti d’Italia. Nel Parco sono presenti 4 Riserve Naturali Orientate e 41 Siti di importanza Comunitaria (Sic). Sono presenti anche 5 Zone di Protezione Speciale (Zps) per la salvaguardia degli Uccelli. Alle cime isolate del Pollino fanno da contraltare solitari e piccoli borghi che compongono il paesaggio antropico.
(Fonte enjoy calabria, foto K-one)