Lsu Lpu, Cisl: «Raggiunti in questi giorni due risultati importanti per il precariato calabrese»
Russo (USR Calabria), Giordano (FP), Tripoli (FeLSA): «Ora il percorso deve continuare per una piena dignità dei lavoratori. L’obiettivo è il tempo pieno»
LAMEZIA TERME - «Sono stati raggiunti in questi giorni due risultati molto importanti per una parte dei lavoratori precari e per gli Lsu Lpu della Calabria», affermano in una nota congiunta il Segretario generale della Cisl calabrese Tonino Russo, la Segretaria generale della CISL FP Calabria, Luciana Giordano, il Segretario generale della FeLSA Cisl Calabria Gianni Tripoli.
«Si tratta – proseguono i tre sindacalisti – di vertenze che da anni vedono la Cisl in prima linea nel sostenere con determinazione la necessità di un lavoro dignitoso sia per quei precari la cui presenza permette alle pubbliche amministrazioni degli enti locali calabresi di funzionare, sia per gli Lpu della nostra regione, la cui posizione è stata parificata a quella degli Lsu nel decreto milleproroghe. Da oggi questi lavoratori potranno guardare al futuro con maggiore serenità».
«La legge regionale – spiegano - approvata nei giorni scorsi riguardante “Modifiche e integrazioni alla Legge Regionale del 25 giugno 2019 n. 29 (Storicizzazione risorse del precariato storico)”, infatti, storicizza finalmente le risorse destinate ai precari della pubblica amministrazione, eliminando il vincolo triennale che perpetuava una situazione di dipendenza dalla politica. I lavoratori di cui alle leggi regionali 15/2008, 40/2013, 31/2016 (70 persone in Azienda Lavoro, 574 nei comuni, 52 in altri enti, tra cui il Parco nazionale del Pollino), vedono stabilizzata la loro posizione. Quando l’azione sindacale si incontra con la volontà politica i frutti si vedono. Questo della legge n. 29/2019 assieme a quella dei Lavoratori di pubblica utilità è un ottimo risultato del quale diamo atto al Presidente Occhiuto e al Consiglio regionale per aver mantenuto l’impegno assunto con le Organizzazioni sindacali confederali e per aver saputo trasferire in sede parlamentare l’esigenza di risolvere per via normativa quest’ultima delicata questione, che rischiava di perpetuare, se non risolta tempestivamente, una disparita di trattamento giuridico ed economico fra i LPU e i LPU».
«Ora – sottolineano Russo, Giordano e Tripoli – chiediamo alla Regione un incontro per affrontare insieme a noi un tema che riteniamo fondamentale: l’aumento per questo personale delle ore di lavoro, quindi della retribuzione, con uno sforzo degli enti interessati utilizzatori e per quei comuni che non hanno le risorse necessarie, con un ulteriore intervento della Regione. Lo riteniamo necessario sia per le difficoltà della situazione sociale della Calabria, sia perché è indispensabile andare verso un utilizzo sempre più corretto di lavoratori che hanno maturato esperienza e competenza, la cui professionalità è fondamentale per il funzionamento delle pubbliche amministrazioni».
«L’obiettivo è il tempo pieno, per dare dignità al lavoro di tutti, compresi gli Lpu. Il percorso e il confronto con la politica – concludono i sindacalisti della Cisl – devono continuare».