E se il prossimo sindaco di Rossano fosse un giovane imprenditore? L’interrogativo non è da salotto. Ma da bar. Il che rende più interessante provare a trovare risposte. Sull’ipotesi ci si confronta, si indicano scenari, si costruiscono probabili schemi trasversali di alleanze, si scandiscono distinguo e varianti. Insomma, se ne parla. E non solo al bar, ovviamente. Le amministrative del 2016 sono di fatto alle porte.
Un’accelerata al dibattito cittadino l’ha certamente stimolata Giuseppe Antoniotti. Con la recente presa di posizione sulla vicenda Passavanti, il sindaco ha infatti preferito lanciare un messaggio chiarissimo. In una parola: decisionismo! Un segnale destinato soprattutto a quanti pensavano o speravano, forse, in un lento, silenzioso e progressivo auto-ammutinamento dello stesso Antoniotti. Come, del resto, già accaduto in passato con altri e secondo copioni se non già scritti quanto meno già visti. Questa volta, invece, gli indizi paiono discordanti. Ma con la solita, ciclica certezza: uno dei confronti più vivaci ai quali assisteremo, seppur dall’esterno e con pochi fuochi d’artificio, dovrebbe consumarsi, infatti ed ancora una volta, all’interno della stessa coalizione di maggioranza. Nella quale, e qui non diciamo nulla di nuovo,
tra i papabili allo scranno più alto di Piazza Santissimi Anargiri circola sin da ora anche il nome di Giuseppe Caputo, già sindaco decisionista nei decenni della più importante trasformazione urbana di Rossano, amministratore con la stessa Giunta Antoniotti e, infine, consigliere regionale uscente, non ricandidatosi. Non ci sarà smentita che potrà reggere a quella che è già oggi una percezione diffusa a tutti i livelli: la partita tra i due e tra le rispettive squadre (perché nel frattempo Antoniotti ne sta consolidando una tutta sua) è in atto. Ma sarà tutto il centro destra cittadino, lo stesso che unito in passato ha scritto pagine di indiscussi successi elettorali a più livelli, ad essere interessato dalla delicata partita amministrativa. Sì, perché
tra i candidabili potrebbe esserci anche Ernesto Rapani, già assessore negli esecutivi di Caputo, oggi rappresentante nazionale di Fratelli d’Italia, forte di un notevole successo cittadino alle ultime regionali ed unica espressione di opposizione all’attuale amministrazione, insieme alla consigliera Patrizia Uva anch’essa candidatasi a sindaco. Ed il centro sinistra? Semplicemente non esiste, perennemente balcanizzato pur senza aver mai avuto un Tito locale e pur in presenza, adesso, di un Presidente e di una giunta regionali dello stesso colore politico. Insomma divisioni a destra, fantasmi a sinistra. Terreno fertile per ogni terza ipotesi.
Magritte