Reti culturali, Geraci visita Castiglione di Paludi
Le grandi città della Sibaritide non possono più continuare ad occuparsi solo ed esclusivamente di ciò che interessa il governo cittadino. Non c'è progetto di sviluppo, in qualsiasi settore di intervento pubblico, che non sia ormai la risultante di un percorso e di un lavoro di squadra, tra più soggetti istituzionali e privati. Va recuperato, anzi tutto, il grande gap storico di conoscenza e di comunicazione interna che persiste tra le istituzioni e le stesse comunità di una vasta area omogenea come la nostra. E' quanto ha dichiarato il Sindaco Giuseppe GERACI recatosi, nella giornata di ieri (mercoledì 11 febbraio) in visita al parco archeologico brettio di Castiglione di Paludi. Ad accoglierlo c'erano il Sindaco di Paludi Domenico BALDINO e Palmino MAIERÙ, appassionato di studi archeologici e tra i più dinamici animatori della valorizzazione del patrimonio locale. Dopo un breve incontro in Comune, nel corso del quale i due primi cittadini hanno condiviso la necessità di ripensare il dialogo inter-istituzionale nel territorio, intensificando anzi tutto gli incontri e sintetizzando strategie e strumenti di rappresentanza più efficaci per l'intero comprensorio, GERACI è stato accompagnato in quello che è considerato dagli studiosi una delle più importanti e meglio conservate, imponenti e suggestive testimonianze di architettura militare (IV-III sec a.C.) della Magna Grecia. BALDINO ha espresso gratitudine per la visita e l'attenzione dimostrata da Corigliano rispetto ad una di quelle emergenze archeologiche che - ha detto - se valorizzate insieme da tutti i comuni e con tutti gli altri attrattori locali potrebbero rappresentare, così come altre esperienze dimostrano, utili leve di attrazione turistica destagionalizzata e quindi indiscutibili occasioni di crescita economica locale. Soprattutto per le attese turistiche dell'intero territorio - è andato avanti GERACI - la messa in rete dello straordinario patrimonio storico, culturale, architettonico, archeologico, in una parola identitario, esige un passaggio preliminare: la conoscenza diretta dei luoghi a noi limitrofi e la capacità di assumersi l'onere di interpretare le emergenze e le opportunità del territorio come se fossero della propria città. Perché il beneficio non può e non potrà che essere comune e condiviso. Solo così - ha aggiunto - potremo forse ovviare a tanti errori di chiusura e municipalismi del passato che ci consegnano oggi una Sibaritide, ignota agli stessi residenti, divisa e priva di potere contrattuale a tutti i livelli. Possiamo contribuire a far partire un nuovo corso della storia e dello sviluppo locali. Non può essere un piccolo comune di appena 1000 abitanti come Paludi ad occuparsi, da solo, della riqualificazione e della valorizzazione di un sito che, per grandezza, importanza ed unicità, rappresenta un patrimonio esclusivo dell'intero territorio, al pari del Codex Purpureus di Rossano, del Castello Ducale di Corigliano, del Parco archeologico e del Museo della Sibaritide, dell'Elefante di Campana, delle Grotte di S.Angelo a Cassano, della cittadella medioevale di Cariati o del Castello di Rocca Imperiale, solo per fare qui qualche esempio. Come Sindaco della Città più grande del territorio - conclude GERACI - non posso non sentire anzi tutto su di noi l'onore e l'onere di avviare, d'intesa con tutti i colleghi dell'area che incontrerò, una stagione di più efficace e condivisa attenzione sul nostro grande e spesso sconosciuto patrimonio, tra le leve più importanti dello sviluppo sostenibile dei prossimi anni.