Uva risponde ad Antoniozzi: «Noi ragioniamo per l’interesse del nostro territorio senza limitarne altri»
«Fortunatamente il destino del territorio lo scelgono i nostri cittadini che stanno dando voce, finalmente, ad una rappresentanza autonoma rispetto ai potentati che hanno sempre usato la Sibaritide come serbatoio di voti»
CORIGLIANO-ROSSANO – «È ammirevole l’interessamento dell’on. Antoniozzi verso questo territorio, peccato che non si registra mai per dare un contributo allo sviluppo e alle determinazioni dei cittadini di questa area ed in particolare della città di Corigliano-Rossano, nata dalla fusione delle due aree urbane. Si ha il fondato sospetto che sia proprio questo il suo cruccio: evitare ad ogni costo che la nostra città cresca, al pari di altri “campioni” che hanno sempre lavorato per questo, supportati da soldatini locali alla ricerca di briciole, e che ultimamente si sono palesati spudoratamente». Così in una nota il consigliere di maggioranza e presidente della commissione autonomia locale per l’istituzione della nuova provincia, Antonio Uva, intervenendo in risposta alle dichiarazioni di Antoniozzi sul tema fusione e autonomia provinciale.
«Pensavamo che il “difetto” di guardare ai territori in particolare all'area del nord-est con sospetto piuttosto che come vettore di sviluppo per l'intera Calabria fosse stato superato, ed invece, dopo l'esternazione da “fricacumpagni” - come l'ha definita il nostro sindaco - di un senatore, arriva anche l'ennesimo intervento dell’on. Antoniozzi - al quale di questa area non è mai importato nulla – il quale “spunta” sempre quando si parla di nuova provincia, di autonomia amministrativa, di autogestione del territorio, provando a dettare la linea ai cittadini di Corigliano-Rossano e della sibaritide, come se fossimo incapaci di pensare, di ragionare e di progettare il nostro futuro».
«Con la sua ultima paternale l’on. Antoniozzi ha preso “fischi” per “fiaschi” ed invece di occuparsi del processo di fusione che evidentemente gli sta più a cuore - quello tra Cosenza, Rende e Castrolibero nell'ambito di un legittimo dibattito democratico che però vede questa come l'unica fusione a livello nazionale che ha bypassato i Consigli Comunali - prende di mira la città e le ambizioni di un territorio e di una città che – in sinergia con i tanti comuni della Sibaritide, del Pollino e della Sila Greca - rivendicano il proprio ruolo nell’ambito della geografia e dell'efficienza amministrativa della Calabria, senza volere competere con nessuno».
«Noi ragioniamo per l’interesse del territorio, sempre ed a prescindere, che non è contrapposto all'interesse di altri territori. È una classe politica patologicamente miope, che evidentemente annovera tra le proprie fila anche l’on. Antoniozzi, che continua a vedere competizioni laddove semmai servono rafforzamenti reciproci in una regione che – grazie a coloro che la pensano in questo modo – è l'ultima tra le ultime praticamente in tutto. Facciamoci una domanda e diamoci una risposta. Se così non fosse, cioè se per Antoniozzi il problema non fosse solo il nostro territorio, da parlamentare avrebbe promosso incontri, confronti, avrebbe proposto temi, avrebbe cioè parlato di geografia amministrativa in tempi non sospetti e non solo quando c'è da penalizzare, di fatto, Corigliano-Rossano e la sibaritide».
«Fortunatamente il destino del territorio lo scelgono i nostri cittadini che stanno dando voce, finalmente, ad una rappresentanza autonoma rispetto ai potentati che hanno sempre usato la Sibaritide come serbatoio di voti per poi tradirla puntualmente in ogni occasione utile: fare l'elenco sarebbe impossibile. All'on. Antoniozzi consigliamo di non preoccuparsi troppo dei processi democratici che attraversano i nostri territori e sui quali, peraltro, non incide affatto, ma di leggere bene le dichiarazioni di qualche suo compagno di viaggio che, invece, tradiscono le vere intenzioni di un sistema politico becero che con il processo democratico che riguarda i cittadini di Castrolibero, Rende e Cosenza non ha nulla a che vedere».