Turchitto (FdI) contro l'assenza del partito e «l'abbandono dell'Alto Jonio»
«L’Alto Jonio è svestito della sua dignità più profonda, in cui l’indebolimento economico pervade ogni ambito della vita amministrativa e produttiva, con grave conseguenza operante nella insensata spoliazione di ogni centro»
CORIGLIANO-ROSSANO – Il dirigente locale di Fratelli d’Italia, Antonio Turchitto, esprime la sua «amarezza e delusione» riguardo all'assenza del partito sul territorio dell’Alto Jonio cosentino.
«La mia forte delusione – dichiara in una nota - nasce dalla constatazione che questo territorio, amaro e amato, nonostante l’alternarsi dei governi nazionali e delle varie giunte regionali continua a pagare un prezzo troppo alto a causa dei ritardi atavici che se prima erano bisogni, ora sono inderogabili urgenze! Parlo della fascia jonica che da Sibari si allunga verso la Basilicata: Villapiana, Cerchiara, Trebisacce, Amendolara, Roseto, Montegiordano, Rocca Imperiale, Canna, Nocara, Oriolo, Castroregio, Albidona, Alessandria del Carretto, ecc. In queste zone il tempo si è fermato…da tutti i punti di vista e non certo per colpa della popolazione dei vari paesini che vivono, o sopravvivono, in uno stato di rassegnazione e di perenne attesa».
«Com’è possibile – osserva - che nell’era dell’“Alta velocità” (al Nord), dalla parte più estrema della provincia di Cosenza (Rocca Imperiale), per arrivare a Reggio Calabria, necessitino sette ore in treno? È mai possibile? Non oso parlare di “Sanità” visto che in questo lembo di territorio praticamente non esiste. Si va a Rossano (da Canna dista 85 km) oppure ci si riversa sull’Ospedale di Policoro (già Basilicata), visto che diligentemente i bravi politici della zona accettarono di ridimensionare l’Ospedale di Trebisacce che, invece, bisognava potenziare rendendolo operativo e fruibile a tutti i cittadini dell’Alto Jonio che sembrerebbero essere catalogati come “cittadini di serie b” dalla egregia classe politica, ricordando ai dirigenti di “Fratelli d’Italia” che Canna ha dato un buon 30%, divenendo il primo partito del paese nonostante il forte radicamento della Sinistra in loco! Dov’è il Partito? Dov’è Fratelli d’Italia? Dove sono i rappresentanti istituzionali?»
«Non si può pensare – aggiunge - solo a Corigliano-Rossano, sebbene ci siano delle importanti elezioni amministrative. Ho più volte sollecitato l’on. Pasqualina Straface ad attivarsi affinché si possa salvare e recuperare la struttura (realizzata negli anni ’90 a Canna e costata un miliardo e mezzo di lire) che avrebbe dovuto ospitare una “Casa Alloggio per anziani” e che, invece, sta miseramente crollando, abbandonata al suo destino, nell’incuria e nel degrado. Il sopralluogo a tale struttura, Straface lo fece poco prima delle elezioni amministrative, nel maggio scorso, fornendo probabilmente un “assist involontario” all’Amministrazione in carica, ma da allora non c’è stata alcuna novità, né cambiamento. Da tempo ho più volte sollecitato i referenti istituzionali del Partito, in primis il Sen. Rapani, ad intervenire sulle ataviche criticità gestionali del Comune di Canna e sulle innumerevoli problematiche del territorio chiedendo di creare un coordinamento zonale del Partito affinché tali aree periferiche non continuino a sentirsi abbandonate dalle Istituzioni e i referenti zonali possano interfacciarsi con i rappresentanti regionali e nazionali del Partito sulle problematiche locali e territoriali ivi presenti. Invece? Nulla, tutto fermo».
«Abbiamo il dovere – insiste - di dire le cose come stanno con voce chiara e ferma. La politica ed i partiti si sono trasformati in semplici macchine organizzative che si attivano per le elezioni senza avere una vera elaborazione culturale, portando ad una situazione in cui non si nota più la differenza nelle politiche dei governi che si succedono perché troppo legati da vincoli esterni che impediscono di attuare provvedimenti che siano a favore dell’interesse regionale e territoriale. Non basta dire identità, italianità, Patria e tutto il repertorio patriottico, senza poi far seguire nulla di significativo che dimostri al popolo che la guida del paese è in altre mani con un vero salto di discontinuità, come vorrebbero coloro che per questo hanno votato Giorgia Meloni».
E sugli ideali perduti afferma: «Una volta si diceva: la Destra o è sociale o non è: “Alleanza Nazionale” ha cominciato a morire quando si è allontanata da questa linea. Nel concetto di “destra sociale” c’è la centralità della cultura comunitaria e identitaria, la capacità di mettere insieme i valori tradizionali con le istanze sociali, un’idea di autorità e di modernizzazione con la spinta alla partecipazione e al movimentismo. Un partito nuovo e aperto, ma che abbia quel radicamento strutturale tale da essere un Movimento di popolo che al popolo si rivolge…invece? Siamo lontani anni luce da tali concetti e la disaffezione politica cresce sempre di più con il conseguente astensionismo! Contano più lo spirito di squadra, le comunità militanti, il radicamento popolare e territoriale. Come mai nelle aree periferiche dell’Alto Jonio cosentino non ci sono Circoli, non ci sono tesseramenti, non si aprono sedi elettorali di “Fratelli d’Italia”?
Poi conclude: «Da tempo continuo a sollecitare i referenti istituzionali e regionali affinché intervengano sulle condizioni dell’Alto Jonio Cosentino, in primis delle aree interne sempre più disagiate. L’Alto Jonio è svestito della sua dignità più profonda, in cui l’indebolimento economico pervade ogni ambito della vita amministrativa e produttiva, con grave conseguenza operante nella insensata spoliazione di ogni centro o presidio sanitario utile e vitale per la popolazione residente. Ora è il momento del decisionismo, dell’interventismo d’urgenza, al di là del quale lo stato comatoso in cui versano i predetti territori, diventerà irreversibilmente cronico, quale preludio ed anticamera di una morte lenta del tessuto socio-economico ed un conseguente spopolamento di territori ricchi di storia, tradizione, cultura e socializzazione».
In seguito alla pubblicazione dell'articolo abbiamo ricevuto la precisazione telefonica del coordinatore provinciale di FDI, Angelo Brutto, volta a chiarire che a Canna non è stato costituito un circolo del partito, atteso che non ci sono state sottoscrizioni durante l'ultima campagna di tesseramento, e che, pertanto, Antonio Turchitto non solo non è dirigente locale di Fratelli d'Italia ma nemmeno tesserato alla federazione provinciale di Cosenza (Red)