Si infittisce lo scontro tra Stasi e Straface che incalza: «Otto milioni di debiti in tre anni»
I comitati a sostegno della candidata a sindaco del Centro Destra replicano al movimento Corigliano-Rossano Pulita: «Fanno molto ridere le affermazioni di chi parla di autolesionismo quando si accenna ai debiti»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Fanno molto ridere le affermazioni di chi parla di autolesionismo quando si accenna ai debiti. E senza considerare che chi replica alle nostre affermazioni, o chi per lui, è stato il sindaco più ricco della storia delle due città unite. Uno sproloquiare senza vergogna se non si risponde nel merito, non si negano le cose che abbiamo affermato, cioè che questa amministrazione comunale ha prodotto almeno 5,3 milioni di euro di debiti derivanti da bollette non pagate intenzionalmente». Parte da qui la replica a firma del Comitato elettorale di Pasqualina Straface alle accuse lanciate dal Movimento Corigliano-Rossano Pulita, nucleo fondante dell'azione politica del sindaco Flavio Stasi, sulle lacune di bilancio prodotte nel passato dalle amministrazioni civiche di Corigliano e Rossano e di cui, ancora oggi, si pagano le conseguenze.
«Da quel che risulta - scrive ancora il comitato a sostegno della Straface - siamo solo all'inizio di una montagna di debiti che sta piano piano emergendo. Si mormora che siano già 8 i milioni di euro maturati in appena tre anni. L'amministratore delegato del comune di Corigliano-Rossano spa ha il coraggio di far rispondere ai suoi adepti che il passato è brutto e malvagio. Ma fa finta di non sapere che tutti i suoi predecessori hanno dovuto fare i conti con debiti pregressi. Quando Pasqualina Straface è stata eletta sindaco nel 2009 - precisano - il comune era sull'orlo del dissesto finanziario ma con le buone pratiche è riuscita a evitare il male peggiore ereditato. Ci piacerebbe sapere che fine abbiano fatto gli oltre 30 milioni da spendere per la Spesa corrente di contributi ordinari, per non parlare degli aiuti statali derivanti dalla pandemia. Altre decine di milioni spariti a clientele e concerti».
«L'amministratore delegato del comune, senza un minimo di pudore da sindaco più ricco, si permette anche il lusso di pontificare da un pulpito che non gli compete. Non accettiamo la morale da parte di chi dietro alla porta del Procuratore della Repubblica stanziava con una brandina. I debiti denunciati ieri, purtroppo, restano, tanto da non essere smentiti. Invitiamo i miscredenti - concludono - a leggere i documenti ufficiali che l'amministrazione comunale non ha reso pubblici».