«La farsa continua». Dopo l'arrivo di Conte il M5S coriglianorossanese si sfalda
In diciotto firmano un documento di fuoco contro le direzioni provinciale e regionale: «Il gruppo degli attivisti del locale GT resta inascoltato e privo di voce e rappresentanze»
CORIGLIANO-ROSSANO - Il firmamento del Movimento 5 Stelle a Corigliano-Rossano, dopo la visita del presidente Giuseppe Conte, si sfalda. C'è una vera e propria insurrezione all'interno dei postgrillini del Gruppo Territoriale determinata dalla mancanza di condivisione e concertazione sulle scelte assunte in vista delle Amministrative dell'8 e 9 giugno prossimi e del sostegno garantito a Flavio Stasi. «Il gruppo degli attivisti del locale GT - si legge in un documento firmato da 18 persone - resta inascoltato e privo di voce e rappresentanze».
Gli attivisti saliti sull'Aventino sono preoccupati del «fermo politico “imposto” dagli eletti e dai coordinatori provinciale e regionale». «Almeno 21 iscritti, sui 55 che si leggono sul portale (di cui una almeno una dozzina mai visti) - sottolineano dal GT - tornano a chiedere con forza e vigore la convocazione dell’assemblea degli iscritti per affrontare, discutere e chiarire una serie di punti tra i quali gli accordi di programma e di organigramma raggiunti con la coalizione e col candidato sindaco e se questi si basano su un quadro politico ben tracciato che verta soprattutto sugli interessi del territorio e dei cittadini tutti, piuttosto che dei singoli».
Il problema di fondo che oggi tornano a sollevare i rappresentanti del Gruppo territoriale è che i gli accordi politici sarebbero stati assunti «da soggetti - scrivono - che nulla hanno da spartirsi con questa città, se non l’essere risultati eletti in questa Circoscrizione. Ma soprattutto per la designazione della nuova classe dirigente, che viene invocata a gran voce dalla base degli attivisti stanchi di subire le determinazioni “cosentine” e “romane”, i silenzi dei coordinatori provinciali e regionali, le “fughe” dei portavoce che ormai si negano ai più».
Insomma, si è allo «sbando assoluto» e a nulla sono valse le manifestazioni di insofferenze lamentate alla Responsabile Nazionale dei GT, Paola Taverna, nel corso della venuta ultima in città del 14 aprile. «Gli atti formali ed ufficiali, regolarmente notificati agli organi competenti - scrivono - allo stato sono richieste vane, “lettere morte”, che contrastano col Regolamento del GT e dello stesso Statuto, che così vengono calpestati proprio da coloro che, invero, dovrebbero esserne tutori e garanti. Qualcuno ha pensato di raggirare artatamente i disciplinari dettati dal Presidente Conte inventandosi dimissioni farse e revoche pretestuose degli incarichi dei Vice e del Vicario, pur di tenere all’oscuro delle attività politiche il GT. Il pensiero unico - proseguono - ha anche un disegno unico: tarpare le ali agli attivisti storici e promuovere candidature esterne, per certi versi assai distanti dal mondo 5stelle. A ciò, si eleva il coro di protesta e dissenso che, alla luce del mancato confronto interno e del manifestato disprezzo dei Regolamenti, in data 26 corrente, ha portato il gruppo degli attivisti del GT, sottoscrittori del presente documento, ad autoconvocarsi deliberando che almeno due candidati della lista del Movimento 5 Stelle che concorrerà per le comunali dell’8 e 9 giugno, siano di propria espressione. All’unanimità i partecipanti all’assemblea convergono sui nomi di Andrea Loria e di Mariarosaria Prato, che accettano senza riserva alcuna. Considerato l’impossibilità di dialogo con gli autonominati “Dirigenti del Partito”, ci si vede costretti a diffondere il deliberato a mò di lettera aperta affidandone alla stampa e ai social divulgazione e notifica».