Italia Viva Co-Ro attacca vicesindaco Salimbeni: «Bilancio oltre ogni termine, inventato, se non fasullo»
«È sempre buona cosa ascoltare i giusti consigli, da qualunque parte essi provengano. Da bravi cittadini ci siamo messi sotto a studiare e abbiamo scoperto tra le tante incongruenze che sono stati spostati sul 2024 circa 2 milioni di spese 2023»
CORIGLIANO-ROSSANO - «È sempre buona cosa ascoltare i giusti consigli, da qualunque parte essi provengano. Così quando l’assessore alle finanze Maria Salimbeni, a tutela del suo operato e della Giunta, ha detto che il bilancio è una cosa seria, consigliando agli altri di esprimere competenze ed acquisire saperi in materia, da bravi cittadini ci siamo messi sotto a studiare, partendo proprio dal riscontro di quello che la stessa Salimbeni ha testualmente detto e cioè: quest’anno la legge ha previsto la novità della “approvazione” di un bilancio tecnico, pronto nel nostro comune fin dallo scorso ottobre 2023; le difficoltà ed i ritardi nell’approvazione dello strumento contabile-finanziario si registrano “per via dei trasferimenti nazionali di cui non si conoscono i numeri e abbiamo dovuto inventarci il Bilancio”».
È quanto fa sapere in una nota stampa Italia Viva Corigliano-Rossano sulla questione relativa al bilancio tecnico 2024/26, mettendo in luce errori, incongruenze e violazioni.
«E studiando, studiando ecco cosa abbiamo scoperto. Il bilancio tecnico 2024/26 di cui parla la Salimbeni - spiegano - viene predisposto dal dirigente sulla base delle informazioni sul fabbisogno previsto da ciascuno dei colleghi dei vari settori e, sostanzialmente, estraendolo dal triennale 2023/25. La norma richiede che sia un documento già quadrato per cassa e per competenza fin dal momento della presentazione alla Giunta; cioè, deve essere in equilibrio ricorrendo, se necessario, al taglio di spese che non riguardano le funzioni fondamentali dell’Ente».
«Ebbene, in autorevoli commenti alla novella normativa si legge che la finalità del bilancio tecnico è proprio quella di favorire l’approvazione nei termini del bilancio da parte del Consiglio Comunale. Quindi, se è vera l’affermazione dell’assessore dell’avvenuta predisposizione del bilancio tecnico fin da ottobre, non si spiega - si legge più avanti - il macroscopico ritardo oltre la scadenza di fine anno, rispetto a cui non può essere più addotta a giustificazione l’attesa dell’approvazione della legge di Bilancio dello Stato: giustificazione peraltro spendibile solo fino al 31 dicembre. Ne deriva l’assurda, disinvolta e pericolosa affermazione della Salimbeni secondo cui il comune ha dovuto “inventarsi” il bilancio, che equivale a dire che è pronto un bilancio inattendibile, se non fasullo».
«Per i comuni ritardatari il Governo ha autorizzato l’esercizio provvisorio del bilancio fino al 15 marzo. Nemmeno tale data è stata rispettata dal comune di Corigliano-Rossano, con la conseguenza che si è entrati nella diversa fase della gestione provvisoria durante la quale sono ancora più stringenti i limiti di spesa, perché vengono consentiti sostanzialmente solo pagamenti per causali necessarie o che possano evitare all’Ente pregiudizi economici maggiori. Insomma, siamo di fronte ad una situazione molto delicata, aggravata da altri episodi, già segnalati dai consiglieri comunali di opposizione, perché ritenuti in violazione delle più elementari regole contabili».
«Da tutto quanto precede - precisa la nota - deriva che, nella seduta di Consiglio Comunale per l’approvazione del Bilancio, l’Amministrazione dovrà: giustificare seriamente il ritardo accumulato, ripercorrendo e documentando tutto l’iter seguito a partire dal Bilancio tecnico in poi; riferire l’esito della ricognizione delle spese effettuate dal 16 marzo in poi, con attestazione del dirigente e del Collegio dei Revisori, che non si è andati oltre i limiti previsti per la fase della gestione provvisoria; giustificare adeguatamente, con l’avallo del Collegio dei revisori, quelle operazioni di spese imputate in maniera anomala sul Bilancio 2024, sia perchè deliberate nel 2023 in violazione dell’articolo 183 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL); sia perché deliberate nel 2024 ma per pagare ordinari consumi di energia elettrica del 2023, con ipotesi di violazione dell’articolo 194 TUEL (debiti fuori bilancio): operazioni che spostano sul Bilancio 2024 spese del 2023 con un impatto per circa due milioni di euro, curiosamente la stessa cifra dissipata dal comune lo scorso anno per feste e svaghi vari».
«Insomma in questo festival di errori, contraddizioni, inesattezze, forse spetterà all’assessore Salimbeni - si legge in conclusione - dimostrare di avere studiato, e mettere in campo tutte le conoscenze e le competenze, ove mai acquisite».