Il Centro Destra, l'opposizione responsabile di Forza Italia e Turano: «Saremo tutti uniti contro Stasi»
In vista delle prossime amministrative il Centro Destra appare unito ma non si sbilancia sul nome del candidato sindaco. Il coordinatore di FI: «Abbiamo già progetto. La novità sarà mostrare come interverremo sulle singole proposte»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Non solo programmi realizzabili, serve anche il candidato giusto». Per i partiti di Centro Destra appare sempre più evidente la necessità di indicare un nome, in vista delle prossime amministrative, che racchiuda in sé tutte le istanze, che offra una visione politica e amministrativa alternativa a quella corrente e risani i malumori causati dalla scarsa gestione del progetto fusionista. Queste le premesse imprescindibili delle forze conservatrici e moderate che si apprestano ad affrontare la grande partita delle amministrative con una freccia al proprio arco: una filiera istituzionale allineata.
Ad analizzare le dinamiche verso cui vira l’attuale compagine politica destorsa della città di Corigliano-Rossano e prevederne i futuri assetti istituzionali dalla prospettiva dei partiti di destra, Giuseppe Turano, coordinatore cittadino di Forza Italia.
«In questi anni – ha dichiarato Turano – abbiamo assunto un modo di fare opposizione che potremmo definire “costruttivo”, prestando fiducia alla nuova amministrazione. Un modello criticato da molti, forse anche legittimamente, ma dietro al quale non ci siamo mai nascosti. Abbiamo sempre ribadito che il nostro ruolo era quello dell’opposizione».
Una linea accomodante, dunque, che ha consentito all’attuale primo cittadino di gestire da solista le grandi vertenze: «È mancato il dialogo con il Consiglio Comunale e con i cittadini. E sulle opere tangibili - che risultano trascurabili in termini d’impatto - è mancata la visione e la conoscenza effettiva del territorio. Anche la Giunta, in queste circostanze, si è rivelata una grande assente».
Ma se da un lato si è pagato lo scotto di una tale indulgenza, dall’altro non si smette di far notare che le programmazioni estive, senza reali ricadute economiche sul territorio, non possono coprire le inadempienze di questi anni. «Questa è l’euforia del momento ma sono certo che i cittadini valuteranno questa esperienza amministrativa nel complesso e daranno fiducia ad un progetto alternativo».
Il Centro Destra si dice dunque fiducioso, rinvigorito anche dai consensi di cui gode a livello nazionale. «È un momento importante. Tra Pnrr e opere infrastrutturali ci troviamo difronte ad una fase cruciale che potrà essere gestita in modo ottimale solo con una filiera istituzionale seria».
E sulla fusione, non tutto è perduto: «Governare il processo è difficile ma non dobbiamo dimenticare che ci sono stati e ci sono dei vantaggi indotti notevoli che riguardano sia i fondi a disposizione che la forza istituzionale del nuovo comune».
«C’erano, agli inizi, – aggiunge - grandi aspettative. Avendo vissuto la fase preparatoria percepii, nonostante qualche reticenza, grande entusiasmo attorno al progetto. Aspettative che sono state poi disattese. Ci saremmo aspettati una prima amministrazione più aperta e collaborativa, che non restasse confinata alla dialettica politica di maggioranza e opposizione. L’obiettivo principale era (e resta) unire le due comunità».
Ma ci si chiede, a questo punto, quali saranno le sfide che dovrà affrontare la prossima amministrazione e da dove bisognerà ripartire: «Sicuramente, per recuperare il tempo perso sulla fusione, si dovrà lavorare su due piani: quello delle idee - per cercare di unire le comunità su un terreno comune – e quello della percezione da parte dei cittadini dei benefici reali derivanti dal processo. Detto ciò, sarà poi necessario interloquire con gli enti sovracomunali. Non si può pensare di risolvere da soli tutto quanto sarà nei programmi elettorali. Con le sole risorse interne si è destinati a fallire».
Resta da capire quali saranno le strategie che verranno messe in campo. Turano rassicura: «Noi arriveremo alle amministrative in maniera unitaria e proporremo il nostro programma e la nostra idea di città senza gettare fango sugli altri. Mostreremo, sicuramente, quali sono stati, a nostro avviso, gli errori commessi ma nel farlo proporremo un’alternativa degna della città, sperando di superare una visione ferma a cinquant’anni fa che ha come indice di gradimento i chilometri di asfalto versati sulle strade».