Sanità, la denuncia di Di Natale: «Quegli strani silenzi del Consiglio Regionale. Umiliati migliaia di Calabresi liberi»
Il consigliere: «Della riapertura degli ospedali e della precarietà dei lavoratori in mobilità in deroga nessuno ha il coraggio di discuterne»
CATANZARO - «Da mesi mi sto impegnando per chiedere al Consiglio regionale della Calabria di occuparsi di due temi di rilevante importanza: la riapertura degli ospedali e la precarietà dei lavoratori in mobilità in deroga ma prendo atto del più totale immobilismo che ci circonda, e del fatto che nessuno ha il coraggio di discuterne nella sede opportuna, ovvero l'aula consiliare della massima istituzione regionale».
È quanto afferma, con vero rammarico, il segretario-questore dell'assemblea regionale, Graziano Di Natale.
Denunciando pubblicamente, ancora una volta, "strani silenzi", il vicepresidente della commissione regionale contro la 'Ndrangheta, prosegue nella propria disamina: «Neanche nella seduta odierna discuteremo delle vere urgenze della nostra terra, nonostante gli atti ufficiali, da me prodotti, in data 15/11/2020 e in data 9/12/2020».
«Mi fa specie sentire in giro che tanti parlano e manifestano buoni propositi mentre, in concreto, sfuggono dalla discussione nel Consiglio regionale, l'assemblea democraticamente eletta dai Calabresi. Inoltre -prosegue Di Natale- la giunta ancora una volta manifesta la propria incapacità amministrativa, la propria inconsistenza politica, disattendendo due tematiche come il lavoro e la sanità».
Il Consigliere pungola ancora una volta la maggioranza: «Sono un consigliere di minoranza ma, con senso di responsabilità, ho più volte cercato, invano, il dialogo con il centrodestra su quanto sopracitato. Dovrebbero spiegare ai calabresi, motivando le tesi, senza nascondersi nei meandri della burocrazia, perché non si è inteso programmare la riapertura degli ospedali chiusi o perché non si è mai discusso sulla stabilizzazione dei lavoratori dei tirocinanti dopo averli mortificati».
«Mi oppongo con forza a questo modus operandi. Sono lontano anni luce da queste dinamiche, e per questo, oggi in aula, mi farò sentire come sempre. La gente è stanca, é disorientata. Bisogna restituire credibilità alla Calabria» conclude.