Maurizio Silenzi Viselli, 3° Megalotto Anas Sibari-Roseto: "Jammelo a cercàaa, co la banda in testaaa..."
La Cultura, la Competenza, il Bene Comune, l'Etica, passano veloci nel cielo della politica, come nuvole di una veloce depressione diretta a scaricare i suoi contenuti altrove, lontano, non qui da noi. Intorno al fuoco spento della Roseto Sibari si sono riunite le volpi (o presunte tali) dell'Alto Jonio Cosentino (la strage di galline è rimandata sine die). Si sono forse incontrate per concordare una comune strategia di rilancio Culturale, Turistico, Agricolo e Ambientale del nostro affascinante territorio? Certo che no. Ci mancherebbe altro. Si sono radunate per piagnucolare ancora una volta sulla mancata realizzazione del 3° Megalotto Anas. Uno di loro ha raccontato dell'ennesimo pellegrinaggio della speranza a Roma, dove, ha riportato tra calde lacrime, gli hanno detto quello che si sa già benissimo da tempo, e che per sentirselo ripetere non serviva nemmeno un'inutile telefonata: "i soldi non ci sono che per la metà (700 milioni), il progetto non rispetta i presupposti iniziali, e creerebbe una serie di disastri: ambientali ed economici (ed anche, ma come dice solo quel visionario dell'architetto scrivente, archeologici).". Aaah, che doloreee! E come faremo senza la realizzazione di un'inutile nuova-nuova 106 (sei trionfali corsie), affiancata alla nuova 106 (quattro corsie già ammodernate), alla vecchia 106 (due corsie), alla deserta strada ferrata (monobinario), ed alle due corsie dei lungomare (in Roseto, Amendolara e Trebisacce)? Come faremo senza 15 corsie d'infrastruttura stipate in sei chilometri di pianori marini? Come faremo senza poter ammirare cinque viadotti affilati in corrispondenza delle incantevoli fiumare? Come faremo a seppellire per sempre l'odiata Sybaris sotto la superstrada (sempre solo a parere dello scrivente)? Ma soprattutto, come faremo, senza la Dama Nera di turno, ad alleviare le nostre pene economiche? Certo, il progetto alternativo, più volte suggerito (anche dallo scrivente), di raddoppiare semplicemente la nuova 106 esistente e realizzare ex novo "solo" il tratto Roseto Amendolara, era troppo intelligente, troppo poco costoso (la metà già disponibile), troppo clemente sull'ambiente, sul paesaggio e sulle vestigia di Sybaris (come sopra), troppo lungimirante sulla possibilità, con le risorse risparmiate di mettere in sicurezza altri tratti veramente pericolosi della 106 (al contrario di quanto gracchiato dall'avvoltoio della 106, il tratto Roseto Sibari è il più sicuro). Quando è troppo è troppo: troppo facile, troppo comodo, troppo semplice. Ma ora basta! Nuovo viaggio di gita in gruppo a Roma! Ma stavolta col pazzariello in testa, e la banda, a fare un gran casino! E, manco a dirlo, il tradizionale striscione con la scritta: Giù le mani dal valoroso popolo del 3°Mega gnam Anas!
Maurizio Silenzi Viselli