Fondi pubblici, ancora tagli. Giuseppe Graziano: "Ora basta!"
Se è vero che una politica di razionalizzazione delle risorse pubbliche è opportuna per far fronte agli sprechi, se è vero che l’applicazione della spending-review sembra l’unica via d’uscita dalla crisi economica incessante, sembra altrettanto chiara e corretta la necessità di applicare lo stato di restrizione per tutti. Nessuno escluso. Da Nord a Sud. Diversamente si rischia di spezzare il Paese, creando al suo interno una frattura che sarà insanabile per decenni. L’ultima indagine Svimez sui tagli alla spesa pubblica restituisce l’ennesimo quadro allarmante per il meridione: costretto ancora una volta a subire le sperequazioni attuate dal Governo Renzi. Che taglia sul capitolo degli investimenti per le regioni del Mezzogiorno il 6,2 percento rispetto al 2014, più del doppio del Centro-Nord (-2,9%). Tutto questo nel totale disinteresse della classe di governo calabrese che, ancora una volta, ha perso una buona occasione per rivendicare il diritto allo sviluppo di questa regione, sempre più offesa da uno Stato distante dalle esigenze dei cittadini. È quanto dichiara il Consigliere regionale della Casa della Libertà Giuseppe Graziano che sin dal suo insediamento a palazzo Campanella sta portando avanti la battaglia contro il continuo taglio di fondi e finanziamenti pubblici, nazionali ed europei, di cui, purtroppo, continua ad essere vittima il Sud Italia ed in particolar modo la Calabria. Noi calabresi, paghiamo le tasse come tutti i cittadini italiani – sostiene Graziano – anche le più ingiuste e inique come l’Imu sui terreni ex-montani, che ha messo in ginocchio il comparto agricolo tra i più redditizi della nostra regione, eppure continuiamo a ricevere molto meno di quello che diamo. Meno finanziamenti per la formazione e l’istruzione, nessuna agevolazione per incentivare le eccellenze del settore primario, zero investimenti sulleinfrastrutture. Una parabola vertiginosamente discendente d’investimenti pubblici per il Meridione che stona pericolosamente rispetto a quella del Nord. Dove, pur tra mille difficoltà, si continua a galleggiare e a mantenere efficienti tutti i servizi. Qui, causa anche una classe politica regionale praticamente assente oltre i confini della Calabria, - scandisce il Consigliere della Cdl - continuiamo a cancellare con un tratto di penna indelebile, giorno dopo giorno, i servizi al cittadino. E come se non bastasse, siamo costretti a subire anche la mortificazione delGoverno Renzi. Che non solo restituisce al Sud le briciole, quanto si permette anche il lusso di tagliare quei pochi finanziamenti destinati alle opere d’infrastrutturazione, vitali per lo sviluppo del Mezzogiorno. È il caso – ricorda Graziano - della paventata revoca dei fondi per la realizzazione dell’ammodernamento dell’intero tratto del Megalotto tre della Statale 106 Jonica Roseto Capo Spulico – Sibari. A questo, poi, si aggiungono gli effetti nefasti del cervellotico decreto “Salvaitalia” (a dirlo sembra una presa in giro!), che dando il via libera alle trivellazioni nello Jonio, per la ricerca d’idrocarburi, trasformerà il nostro territorio in una colonia delle multinazionali del petrolio. Non solo. L’ulteriore taglio di risorse interesserà anche il settore pubblico allargato, che comprende le società partecipate come Eni, Enel, Poste italiane e Ferrovie dello Stato. E con minori finanziamenti a questi Enti – aggiunge il Segretario questore del Consiglio regionale - avremo sempre meno servizi e quei pochi che avremo li pagheremo profumatamente. Insomma, non c’è da stare assolutamente sereni! Anzi, probabilmente è giunto davvero il momento di indignarsi e dimostrare il coraggio di cambiare. Il presidente Oliverio e il Consiglio regionale, inizino a lavorare per arginare la politica dei tagli e depauperamento imposta da Renzi. Vadano a Roma – conclude Graziano - e battano i pugni sul tavolo di quel Primo Ministro “bomba” che sa solo sparare cavolate, una dietro l’altra. A discapito dei cittadini. Soprattutto quelli del Sud!