A Co-Ro un incontro sull'identità culturale della città “Bizantina” di Rossano
Per riportare alla memoria questa importante storia della nostra città per venerdì 23 maggio è stato organizzato un convegno di studi dal Rotary Club “Rossano Bisantium” in collaborazione con l’Associazione “Rossano Purpurea”

CORIGLIANO-ROSSANO - Il periodo storico più importante per Rossano è quello Bizantino durante il quale diventa una città strategica dell’Impero di Bisanzio tra le più attive e sicure del sud-Italia, ambita da numerosi invasori (Visigoti, Longobardi, Saraceni) ma mai espugnata.
Fu centro politico-amministrativo oltre che militare tra i più importanti del dominio bizantino. Nel 951-52 fu sede dello Stratego (il capo militare e civile dei due Themi di Calabria e Lombardia), e divenne la capitale dei possedimenti bizantini in Italia.
È il momento della massima potenza e notorietà per Rossano, che le valgono i titoli onorifici di “La Bizantina”, “perla bizantina della Calabria”, “la Ravenna del sud”.
Il secolo X, che per l’Europa è uno dei secoli più drammatici, è invece il secolo d’oro per Rossano che allora era il centro urbano più importante della Calabria in quanto anche sede di Vescovado, di uffici amministrativi, di officine artigianali, di botteghe d’arte.
Numerose, inoltre, sono le istituzioni educative e le scuole monastiche dei tanti monasteri urbani e montani, che, con le loro biblioteche ed i loro “scriptoria” diffondono l’immagine di Rossano e la rendono famosa per i suoi alti livelli di religiosità e di cultura greco – bizantina.
Per riportare alla memoria questa importante storia della nostra città (oggi area urbana di Corigliano Rossano), per venerdì 23 maggio è stato organizzato un convegno di studi dal Rotary Club “Rossano Bisantium”, con la collaborazione dell’Associazione “Rossano Purpurea” ed il Circolo Culturale Rossanese.
Si parlerà degli aspetti nascosti della capitale Bizantina e del restauro dei Beni culturale e infine degli affreschi del Patire.
La città di Rossano fu luogo d’incontro e di sintesi di diverse sensibilità, crocevia tra l’Oriente e l’Occidente, zona ascetica di intensa spiritualità vanta una nutrita schiera di personalità di primo piano nel Medio Evo, fra i tanti: San Nilo, il più illustre dei figli di Rossano (910 – 1004), fondatore di numerosi monasteri, San Bartolomeo (980 – 1055), discepolo di S. Nilo e continuatore della sua opera, coo-fondatore della Badia di Grottaferrata.
Dalla fine dell’età bizantina (1059) in poi Rossano perde progressivamente il ruolo di protagonista nella storia della Calabria, pur mantenendo una sua intensa vitalità ed intatto il suo prestigio.
Di recente c’è stata la inaugurazione degli affreschi nell’Abbazia di Santa Maria del Patire restaurati anche con il patrocinio dall’Associazione “Rossano Purpurea” nel corso della quale è stato possibile ammirare i dipinti murali collocati nel suggestivo complesso monastico fondato alla fine del XI secolo da Bartolomeo da Simeri.
Il convegno è programmato in due sessioni, nella prima sono previsti gli interventi dell’archeologo Francesco Cuteri e dello storico Francesco Filareto, mentre nella seconda sessione, dedicata al restauro dei Beni culturali e degli affreschi del Patire, ne parleranno l’architetto Mariella Arcuri, il restauratore Gian Mario Faita ed il professore emerito Gino Mirocle Crisci.
Dopo l’accoglienza e gli onori alla bandiera, a dare i saluti istituzionali agli intervenuti al convegno saranno Francesco Capristo, Presidente Rotary Club Rossano Bisantium, Alessandra Mazzei presidente della Associazione Rossano Purpurea e che ha avuto un ruolo importante nell’opera di restauro, Antonio Guarasci presidente Circolo Culturale Rossanese, Flavio Stasi sindaco Corigliano Rossano, Filippo Demma direttore dei Parchi Archeologici di Crotone Sibari.
La chiusura dei lavori sarà a cura di Giuseppina De Novara nella qualità di Assistente del Governatore.