La lotta di Peppe Valarioti contro la ‘ndrangheta nelle aule di Scienze dell’Educazione dell'Unical
Il seminario di Pedagogia dell'Antimafia si terrà domani 16 novembre, alle 14.00, presso l’aula Ventura dell’ateneo al cubo 18/B, piano terra
RENDE - Proseguono, attraverso la categoria della testimonianza, le attività seminariali dell’insegnamento universitario di Pedagogia dell’Antimafia attivo presso il dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria.
«Domani, giovedì 16 novembre, alle 14.00 presso l’aula Ventura dell’ateneo (cubo 18/B, piano terra) - riporta la nota -, gli studenti e le studentesse di Scienze dell’Educazione dell’Unical incontreranno Carmela Ferro e Vanessa Ciurleo, per una lezione dedicata alla memoria dell’impegno culturale, politico e pedagogico di Peppe Valarioti ucciso dalla ‘ndrangheta l’11 giugno 1980. L’incontro si aprirà con i saluti istituzionali di Rossana Adele Rossi, coordinatrice del corso di studio unificato in Scienze dell’Educazione e Scienze Pedagogiche, e con l’introduzione di Teresa Famà, referente del presidio di Libera Palmi “Rossella Casini” che si sta occupando, insieme a Carmela Ferro (ex fidanzata di Valarioti) e Vanessa Ciurleo (pronipote dell’intellettuale rosarnese), di divulgarne la memoria. Toccherà a Giancarlo Costabile, titolare dell’insegnamento di antimafia, coordinare e concludere la tavola rotonda. L’evento è patrocinato da Barbiana 2040, rete nazionale di scuole dedicata all’attualizzazione della metodologia didattica di don Milani».
«La lotta di Peppe Valarioti contro la ‘ndrangheta – dichiara Giancarlo Costabile – costituisce un punto di riferimento per tutto coloro che hanno nel cuore e nella mente l’obiettivo di rendere storicamente possibile una pedagogia trasformativa orientata alla piena attuazione dei diritti costituzionali. L’impegno culturale del professore Valarioti e il suo alfabeto educativo rappresentano – conclude Costabile – un modello per costruire in Calabria una didattica del cambiamento sociale in grado di porsi come agente di ri-territorializzazione politico-culturale.»