1 ora fa:Acquisti di Natale, Confcommercio Cosenza lancia la campagna “Compra sotto casa”
14 ore fa:Co-Ro, Allerta Arancione: attivato il centro operativo di Protezione Civile
13 ore fa:Eduscopio 2025, Iacobini si congratula con l'Erodoto di Thurii per i risultati raggiunti
1 ora fa: Emodinamica di Castrovillari: arriva la dura replica di Laghi all'Asp di Cosenza
58 minuti fa:Tutto pronto per la settima edizione della “Corrimirto – Maratonina di Natale”
2 ore fa:Gli studenti del Majorana a lezione di Agraria all’Università Mediterranea di Reggio Calabria
14 ore fa:Borrelli critica il bando regionale "Un passo in più": «Il meccanismo del rimborso esclude i più deboli»
14 ore fa:Appello di “Azzurro Mare” alla Regione: «Recuperare il Cerro per restituire dignità alla montagna»
28 minuti fa:Violenza tra mura domestiche, due arresti a Corigliano-Rossano
15 ore fa:Inaugurata a Saracena una delle Pinacoteche più importanti del Sud

Cosenza, riparte la galleria d’arte “Gaia” con la mostra “Corpus”

2 minuti di lettura

COSENZA - «Proviamo a riassaporare la normalità dell'aggregazione e a credere nel futuro», scrivono i componenti del collettivo di Gaia nel comunicato stampa relativo alla mostra.

«Siamo figli di una cultura che, troppo spesso, malauguratamente, ha relegato il corpo nella mera dimensione della materialità, leggendolo, tutt'al più, alla stregua di schermo, interfaccia, filtro. Un canale di comunicazione tra la brutale molteplicità del mondo esterno e la presunta unitarietà di quello interno. Come se il corpo non avesse già, di suo, coscienza, come se il corpo non fosse già, da sempre, animato».

«E fosse costretto a mutuarla questa coscienza, a prenderla in prestito, a esserne infuso, dall'alto, con un’operazione tanto artificiosa quanto irreale. Conosciamo prima con il corpo che con quella che chiamiamo mente. Anzi, forse, non si dà mente che non sia dislocata, sin da subito, nel corpo, nei corpi»

«Sì, perché è di una molteplicità che stiamo parlando, di una serie concreta di membra, ammassi di nervi, pulsioni, sensazioni, di un’ineliminabile diversità. Nominiamo corpo e, subito, si presenta un caos galoppante, nessuna unità. Scrive il filosofo Jean-Luc Nancy: “corpo è la certezza sconvolta, messa in frantumi. Niente di più proprio, niente di più estraneo al nostro vecchio mondo”».

Continuano da Gaia: «E il “vecchio mondo” di cui si parla, è il mondo razionalista della visione unica, della proprietà privata, dell’identità morbosa, della patria pelosa. Il corpo, più semplicemente, non è mai “mio”, non è mai merce di scambio di un soggetto ben definito che ne può liberamente disporre, a suo piacimento. Il corpo sfugge, sempre, irrimediabilmente, al nostro controllo».

«Corpo torturato, umiliato, vilipeso, ferito, mutilato, tatuato, operato, scarnificato, modificato, corpo gaudente, corpo sofferente, corpo parlante, muto, nudo, vestito, disegnato, corpo imprigionato, sfruttato, rivendicato, sessuato».

«Non c’è corpo maschile o femminile, c’è il corpo, al di là di ogni genere, annaspante tra i marosi di una società dell’immagine, della rappresentazione, che, del corpo, vorrebbe farne niente più che un’icona. Il corpo, però, non cede, il corpo urla la sua contrarietà, il corpo prova a divincolarsi dall'abbraccio mortifero della società dello spettacolo, ribellandosi, rivoltandosi, ponendosi come barriera, ostacolo, baluardo».

Corpus vuole essere proprio un primo momento di riflessione, non solo sul senso del corpo nell'arte contemporanea, ma sull'importanza, più in generale, dei corpi pensanti, e in azione, all'interno delle nostre comunità di riferimento.

Tre donne, protagoniste dell’allestimento, tre donne che, come i loro corpi, hanno deciso di non cedere, di urlare, di ribellarsi, tre donne che, attraverso il corpo, provano a disinnescare il determinismo bigotto di un sistema asfittico che ci vuole omologati e silenti: dai disegni “distorti” di Marilena Onorato, che innescano un cortocircuito virtuoso tra figurativo e astratto, alle immagini sinuose e sensuali di Ivana Russo, che rimandano al frenetico rapporto tra corpo umano e corpo della Natura, fino a giungere agli scatti di Anita Dadà che, attraverso il pathos dell’erotismo, lanciano un chiaro messaggio politico di autodeterminazione e libertà.

La mostra ha accesso gratuito ma, per rispettare le normative di contenimento anti Covid, è necessaria la prenotazione sul sito www.eventbrite.it/e/biglietti-gaia-presenta-corpus-i-144269027545

 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.