Ci lascia Roberto Iacobino, l'impresario cariatese che si inventò il Vascstock di Germaneto
Grazie a lui la Calabria e il Meridione diventarono meta dei grandi nome della musica. Si è spento al termine di una lunga malattia che lo aveva indebolito nel fisico, ma mai nell'animo
CARIATI - Oggi è scomparso il promoter che ha portato in Calabria i grandi nomi dello spettacolo. Si è spento al termine di una lunga malattia che lo aveva indebolito nel fisico, ma mai nell'animo, che è rimasto battagliero e combattivo fino alla fine.
Originario di Cariati, era partito proprio dalla cittadella dalle otto torri affacciata sullo Jonio e poi aveva scalato "le vette del mondo dei grandi eventi e della musica d'autore".
È stato impresario di grandi nomi della musica. Negli anni 2000 tutti i grandi eventi del meridione, da Vasco a Ligabue, da Eros Ramazotti a Laura Pausini avevano tutti la firma di Roberto Iacobino.
Memorabile è stato il concerto gratuito di Vasco Rossi a Germaneto per chiudere il "Buoni o cattivi Tour". Si svolse a pochi chilometri da Catanzaro, in una vasta area verde di 100 000 metri quadrati dove fu allestito un palco di ben 60 metri di larghezza. La sera del concerto ci fu un forte acquazzone che non riuscì a fermare gli oltre 450 000 mila fan giunti da tutta Italia per assistere a questo evento che le testate giornalistiche avevano definito il "Woodstock del Sud", poi ribattezzato da Vasco come "Vascstock". Prima dell'inizio del concerto si esibirono varie band locali e artisti come gli Articolo 31 e Irene Grandi. Il concerto fu mandato in onda su Italia 1, in prima serata, il 27 settembre 2004.
Ricordiamo che anche il concerto di Coez a Corigliano-Rossano portava la sua firma.
Tantissimi i messaggi di cordoglio che si leggono sul web dedicati a questo grande impresario e «organizzatore di concerti leggendari. Rude, indomabile, capace di non fermarsi davanti a niente e a nessuno».
Raccogliamo di seguito i messaggi di cordoglio del mondo delle istituzioni.
Il Sindaco di Cariati, Cataldo Minò: «Una perdita pesante quella di Iacobino, che lascerà il segno nella sua Cariati e nella Calabria intera»
«L’ultimo colpaccio nella sua amata Cariati era riuscito a farlo quest’estate portando sul palco uno straordinario concerto dei Nomadi, con un successo di presenze che da anni non si registrava nella nostra cittadina. è stato il suo ultimo regalo per la nostra Cariati che oggi piange “il numero uno”, “il re” degli spettacoli e dei concerti. Oltre ad essere un professionista senza uguali nel suo campo, colui che ha portato in Calabria i più grandi nomi della musica, su tutti Vasco Rossi, era anche e soprattutto un uomo dal grande cuore. Sono moltissimi a ricordare oggi la grandezza, l’unicità, l’esuberanza, la carica dell’imprenditore che dagli anni 80 ha regalato a tutta la Calabria spettacoli indimenticabili. In tanti ricordano la sua schiettezza e la spontaneità come testimonia, tra l’altro, una sua intervista di qualche anno fa, al tg satirico “Striscia la notizia”. Porta anche la sua firma, inoltre, lo straordinario evento del giugno 2014 a Cassano Jonio, giornata storica per l’intera Calabria per la visita pastorale di Papa Francesco. Una perdita pesante quella di Iacobino, che lascerà il segno nella sua Cariati e nella Calabria intera».
Il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso: «Triste risveglio per la nostra città questa mattina. Una notizia che ci ha riempito di tristezza e che lascia un vuoto incolmabile nel settore dello spettacolo cosentino e calabrese».
«Con Roberto – ha sottolineato Caruso – scompare non solo un amico, ma uno tra i pionieri in Calabria di un'attività professionale che prima di essere definita con il termine di promoter, molto più semplicemente era conosciuta ancora come l'attività degli impresari. Roberto la seppe coltivare, sin dal 1980, con tenacia, inesauribile impegno e con una singolare capacità di tessere relazioni importanti con i promoter nazionali, aspetto quest'ultimo che fu decisivo per l'arrivo in Calabria di autentiche star della musica. Grazie a lui sono arrivati a Cosenza tantissimi artisti della scena nazionale. Sono in molti a ricordare il memorabile concerto di Vasco Rossi che Roberto Iacobino organizzò allo Stadio San Vito. Le sue grandi capacità relazionali, condite a volte da un carattere apparentemente burbero, ma dietro il quale si celava una grande carica di umanità, lo avvicinarono a tanti artisti con i quali nacquero importanti amicizie e una di queste, che Roberto amava sempre ricordare, era proprio quella che lo legava alla rock star Vasco Rossi. Grazie al suo contributo furono tanti i concerti che portò a Cosenza al Teatro Rendano e per lunghissimi anni collaborò con l'Amministrazione comunale. A Roberto Iacobino si deve la trattativa che portò a Cosenza, in poco meno di ventiquattr'ore, l'artista Mario Biondi che si esibì in Piazza dei Bruzi per il concerto di Capodanno organizzato dalla mia amministrazione comunale e che traghettò Cosenza nel 2023».
Davide Tavernise, consigliere Regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle: «Lascia segno indelebile nella storia dell'intrattenimento calabrese»
«È con profonda tristezza che apprendo della scomparsa dell'iconico impresario Roberto Iacobino, figura di spicco nel panorama dell'intrattenimento musicale calabrese e non solo. La sua prematura dipartita lascia un vuoto incolmabile nella comunità artistica e oltre. Il suo lavoro straordinario ha portato alla realizzazione di memorabili spettacoli e incontri tra artisti e pubblico, lasciando un segno indelebile nella storia dell'intrattenimento nel nostro territorio, uno su tutti il concerto di Vasco Rossi a Germaneto. In questo momento di lutto, esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere e collaborare con lui. Le sue gesta e il suo spirito rimarranno per sempre vivi nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di condividere la sua straordinaria visione e passione. La sua presenza luminosa e il suo contributo straordinario resteranno sempre con noi».
Franco Iacucci (PD): «Ti sia lieve la terra, non fare casino anche lassù!»
Bello e sui generis anche il messaggio che ha voluto dedicare il vicepresidente del Gruppo PD in Consiglio Regionale e già presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci: «Roberto Iacobino era, prima di tutto, un mio amico fraterno e un uomo buono. La notizia della sua scomparsa mi ha profondamente rattristato. Lo conobbi negli anni ’80 quando con il PIT Basso Tirreno Cosentino ci incrociammo e lui era un giovane promoter. Da allora è sempre stato parte della mia vita. Quando arrivava in Provincia, sia all’epoca della presidenza Oliverio sia negli ultimi anni, si sedeva al mio fianco, irrequieto anche sulla sedia, e mi raccontava le sue ultime avventure e disavventure con la sua ironia pungente e la parlata inconfondibile. Roberto non conosceva mezze misure. Litigava spesso ma non sapeva portare rancore. Era un uomo buono e generoso. Anche negli ultimi tempi ormai malato non mancava mai di farsi sentire. Era orgoglioso del suo lavoro e instancabile nelle amicizie e nelle battaglie. Scherzava sul suo passato da ballerino ora che non aveva più il “fisico” di una volta. Il suo più grande orgoglio quel concerto di Vasco Rossi a Catanzaro nel 2004, una storia rocambolesca che aveva portato alla realizzazione di uno degli eventi musicali più importanti della Calabria: 400.000 spettatori sulla collinetta di Germaneto sotto la pioggia grazie a lui vissero una serata indimenticabile. Roberto non era solo un amico fraterno ma uno straordinario professionista che amava la musica non solo perché ci lavorava ma, verrebbe da dire, a prescindere. Era un esperto e questo lo rendeva più bravo nel suo lavoro. In Calabria ha portato la cultura e i migliori interpreti della musica italiana. Portano la sua firma concerti come quello di Bob Dylan al San Vito, Pino Daniele, Claudio Baglioni, Gigi D’Alessio. I tanti messaggi sui social di questa triste mattina dimostrano come fosse amato proprio per il suo carattere e per il suo indomabile amore per la Calabria e per la musica. Era un marito, un padre e un nonno affettuoso. Alla moglie, ai figli e ai nipoti che amava infinitamente la mia vicinanza e un abbraccio. A lui un saluto col sorriso perché non si può non sorridere pensando a Roberto Iacobino. Ti sia lieve la terra, non fre casino anche lassù!».