Omicidio Aquino: una contrapposizione tra gruppi criminali per il controllo del territorio
Ecco come il lavoro delle procure con la preziosa collaborazione dei carabinieri del Gruppo territoriale di Corigliano-Rossano sono arrivati a chiudere il cerchio su diversi episodi criminosi dell'ultimo anno, fino agli arresti di stamani
CORIGLIANO-ROSSANO - Vi era in atto una contrapposizione tra gruppi criminali ispirati da finalità per il controllo del territorio. È questa l’idea, poi suffragata dall'azione investigativa, che ha guidato l’attività degli inquirenti attorno ad alcuni atti criminosi che si sono consumati nel primo semestre di questo 2022. E questa attività, che ha visto impegnato in prima persona l’ormai ex comandante del reparto territoriale dei carabinieri di Corigliano-Rossano, tenente colonnello Raffaele Giovinazzo, da qualche giorno trasferito a Crotone, ha sortito gli effetti sperati in quanto questa mattina è scattata l’operazione che ha portato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, Giuseppe De Salvatore, ad emettere un’ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere nei confronti di 6 persone, tutte coriglianesi, quasi tutte residenti in contrada Fabrizio, indagate, assieme ad altre 6 e a vario titolo, per il fatto di sangue, per l’omicidio mancato, e per altri reati tutti aggravati dal metodo mafioso: occultamento di armi clandestine, spaccio di droga, estorsioni e danneggiamenti.
Le 6 misure cautelari in carcere sono state richieste e ottenute dal sostituto procuratore Alessandro Riello, e dal procuratore aggiunto Giancarlo Novelli, della Procura Antimafia catanzarese diretta da Nicola Gratteri. L’omicidio al centro dell’inchiesta odierna è quello del 57enne Pasquale Aquino, compiuto la sera del 3 maggio del 2022 nella località di Schiavonea.
La vittima era stata avvicinata da un sicario che lo aveva raggiunto mentre scendeva dalla sua auto per fare rientro a casa sparandogli diversi colpi di pistola senza lasciargli scampo prima di allontanarsi insieme ad un complice. L’uomo nel 2017, era rimasto coinvolto in un’inchiesta su un gruppo criminale che avrebbe gestito un’attività di spaccio di droga nell’area di Corigliano Rossano. L’indagine sull’omicidio Aquino, è andata avanti dal giorno dell’omicidio e fino ad agosto scorso, permettendo di delineare uno spaccato allarmante della realtà delinquenziale nel territorio di Corigliano-Rossano, focalizzando gli assetti criminali nel settore del narcotraffico e sulle dinamiche di controllo del territorio in cui sono emersi gravi indizi di colpevolezza nei confronti di una serie di soggetti in relazione ad una gravissima sequenza di reati.
L’inchiesta ha interessato anche un altro fatto di cronaca consumatosi la sera del 1 giugno scorso: il tentato omicidio di Cosimo Marchese detto “Il diavolo”, un 39enne pregiudicato coriglianese. Noto per reati di droga. Quella sera Marchese si trovava a bordo della propria Fiat Panda quando sarebbe stato raggiunto e sorpassato da un furgone. Dal mezzo all’improvviso si sarebbe spalancato il portellone posteriore e sarebbero spuntati due sconosciuti, uno dei quali armato. Ed ha aperto il fuoco.
Colpiti a più riprese il parabrezza e la carrozzeria. Marchese, per sua fortuna, è rimasto soltanto ferito a una gamba e ad un braccio. Qualcosa d’imprevisto potrebbe aver fatto desistere in extremis il gruppo d’azione, probabilmente il rumore di qualche autovettura che stava per sopraggiungere. Secondo indiscrezioni raccolte negli ambienti investigativi sarebbe il 21enne Francesco Le Pera l’esecutore materiale dell’omicidio Aquino, ed anche uno dei componenti il gruppo di fuoco che ha tentato di uccidere Marchese.