Perseguita l’ex compagna e le figlie e viola il divieto di avvicinamento: arrestato
Arresti domiciliari per l’uomo originario di Bisignano di 41 anni, già deferito in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia. Aveva infatti già picchiato la compagna perché si era rifiutata di picchiare la figlia
BISIGNANO - Nell’ambito delle attività di contrasto ai reati di violenza domestica poste in essere dai Carabinieri del Comando Compagnia di Rende, diversi sono i provvedimenti eseguiti del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o del divieto di dimora nella località di residenza della vittima, emessi dall’Autorità Giudiziaria di Cosenza in accoglimento delle richieste avanzate dalla locale Procura della Repubblica a seguito di attività investigative esperite dai militari dell’Arma.
Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che i Carabinieri di Bisignano hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di un uomo originario di Bisignano di 41 anni, già deferito in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia nei confronti della convivente.
L’uomo infatti, era stato già destinatario, dallo scorso 15 ottobre 2021, della misura cautelare del divieto di avvicinamento all’ex convivente e dell’allontanamento dalla casa familiare. Il provvedimento in questione era scaturito dagli elementi raccolti dai militari operanti, che hanno ricostruito la difficile e drammatica situazione familiare in cui versava la donna da circa tre anni da quando si sono manifestati i primi comportamenti offensivi e violenti.
Nello specifico l’uomo era solito denigrare ed offendere la propria compagna accompagnando tali comportamenti da vere e proprie aggressioni fisiche per cui in una circostanza l’avrebbe colpita con violenti schiaffi sul petto e sul viso tanto da provocarle lesioni personali consistite in lividi al collo, alla spalle e all’emitorace, refertate dai sanitari con prognosi di 10 giorni, a seguito del rifiuto della donna di picchiare la figlia perché, a suo dire, si era comportata male durante una festa; in una circostanza, dopo essere tornato a casa ubriaco con l’intenzione di tagliare un albero di ulivo che si trovava nel terreno confinante con il loro, ha minacciato la compagna, che tentava di fermarlo, tenendo in mano una motosega accesa, che le avrebbe tagliato le gambe se non si fosse fatta da parte.
Tutti comportamenti posti in essere con progressiva accentuazione così offendendo il decoro e la dignità della donna come compagna e come madre, ponendola in uno stato di sofferenza morale e psichica tale da renderne la vita impossibile; cagionandole un perdurante e grave stato di ansia e di paura ed un fondato timore per l’incolumità propria e delle figlie.
Questo perché l’uomo attraverso numerosissime telefonate e messaggi whatsApp, minacciava di morte sia la donna che le figlie, ipotizzando di andarle a prendere a scuola per poi non fare più ritorno; o di incendiare la casa.
Dopo l’esecuzione della misura del divieto di avvicinamento l’uomo ha continuato a porre in essere condotte persecutorie nei confronti della donna, a mandarle messaggi minatori e a pedinarla, tutto in violazione dei divieti imposti dalla misura cui era sottoposto.
L’uomo si trova ristretto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Cosenza.