Co-Ro, arrestati due fratelli per ricettazione e detenzione abusiva di armi e munizioni
Un piccolo arsenale nascosto in casa è stato scoperto dagli agenti della Polizia di Stato del locale commissariato. Un fucile a canne ritrovato in un ripostiglio era stato rubato in paese del brindisino ad inizio dello scorso anno
CORIGLIANO-ROSSANO - Nel quadro del potenziamento dei servizi di controllo del territorio comunale di Corigliano-Rossano, attuato alla luce della recente escalation criminale in quella zona, gli uomini della Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Corigliano-Rossano, nel pomeriggio di ieri, hanno tratto in arresto, per il reato di ricettazione e detenzione abusiva di armi comuni da sparo e relativo munizionamento, i fratelli F.G.A di anni 37 e F.G. di anni 33, entrambi residenti nell'area urbana di Rossano con a carico numerosi precedenti di Polizia.
Il dispositivo di prevenzione e controllo del territorio messo in atto dalla Polizia di Stato mediante il massiccio dispiegamento di pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine "Calabria Settentrionale" ha consentito un numero maggiore di controlli su strada nonché perquisizioni mirate presso le abitazioni di pregiudicati con particolare attenzione ad alcuni quartieri cittadini notoriamente considerati zone grigie per la legalità.
Gli investigatori della squadra di polizia giudiziaria, al termine di attività info investigative, nelle prime ore del pomeriggio di ieri eseguivano una perquisizione personale e domiciliare a carico dei due fratelli che dava esito positivo. In uno zaino del tipo "borsa frigo" venivano trovate nr.278 cartucce calibro 12, mentre all'interno di un ripostiglio si rinveniva un fucile a canne sovraesposte del medesimo calibro occultato nelle conserve alimentari.
I primi accertamenti consentivano di verificare che la predetta arma risultava essere in buono stato di funzionamento e pronta per un eventuale utilizzo. Il fucile, inoltre, risultava essere stato rubato al legittimo proprietario a seguito di rapina consumata agli inizi del 2020 in uno comune della provincia di Brindisi.
Alla luce degli elementi di reità raccolti F.G.A. e F.G. venivano tratti in arresto, e dopo le formalità di rito, tradotti presso la casa circondariale di Castrovillari, per come disposto dal Pubblico ministero di turno Valentina Draetta in attesa del rito per direttissima.