Dopo accese elezioni ed un turno di ballottaggio al cardiopalma, ha avuto ufficialmente inizio, lo scorso sabato 24 ottobre, il nuovo corso amministrativo per il Comune di Castrovillari, il terzo a guida Lo Polito. Nella sala consiliare del Palazzo di Città, in piazza Municipio, si è riunito il primo Consiglio comunale che ha portato, tra i primi atti, all'elezione del presidente dell'Assise civica. Con i voti della maggioranza, che ha tenuto fede a quello che è stato un accordo chiaro e annunciato in campagna elettorale, è stato eletto Peppe Santagada: l'unico ad entrare nel civico consesso fuori dagli schieramenti politici. «La mia elezione a consigliere comunale - dice - arriva da un percorso coerente che fonda le sue radici nel civismo. Quindi fuori dalle appartenenze partitiche». Questo elemento, di fatto, rende Santagada ancor più una figura super partes, fattore essenziale per ricoprire il ruolo di "primus inter pares" all'interno, appunto, del Consiglio comunale. «Sono stato onorato di essere stato scelto per questo ruolo - dice - e se anche la mia elezione è avvenuta con i soli della maggioranza il mio ruolo sarà del tutto imparziale ancor più perché - spiega - venendo da un percorso politico, di rappresentante istituzionale, sempre tra le fila dell'opposizione so che la parte più debole in Consiglio è quella che ha più bisogno di tutela». Parole concilianti, quelle di Santagada, che mirano ad aprire un percorso nuovo, fondato appunto sul dialogo e sul confronto costante. «Io in campagna elettorale - precisa - ho rappresentato l'alternativa sia al centrosinistra che al centrodestra. Da oggi in Assemblea, invece, assumerò il ruolo di arbitro tra le due parti». E proprio uno dei primi obiettivi non celati dal neo presidente del Consiglio comunale sarà quello di «stemperare i toni e le contrapposizioni naturali e garantire un confronto aperto, ampio, quanto più condiviso possibile, sulle scelte strategiche. E questo perché - scandisce Santagada - Castrovillari non può continuare a ragionare in termini di tifoserie ma deve approntare una programmazione politica forte». E per fare questo il massimo esponente assembleare ha tutta l'intenzione di utilizzare gli strumenti che gli sono concessi dalla legge e dallo statuto comunale. «Voglio - ribadisce - calendarizzare incontri periodici con i capigruppo per condividere scelte e delineare un nuovo corso. È evidente che il mio ruolo principale è quello di garantire che tutte le prerogative dei consiglieri vengano applicate. Ci sarà un controllo su quello che emergerà dalla volontà dei rappresentanti eletti ma soprattutto verificherò costantemente lo stato di attuazione delle deliberazioni del Consiglio comunale, dal momento che negli anni si è spesso verificato che provvedimenti importanti non sono stati poi applicati nei fatti». Ma nella chiacchierata con Peppe Santagada, che nella vita svolge il ruolo di avvocato e nelle diatribe è abituato a starci, emerge un altro importante aspetto di quello che dovrà essere il suo quinquennio a capo dell'assemblea comunale castrovillarese: «dialogo con il territorio». «La nostra città - spiega - è attenzionata dalle altre municipali del vasto comprensorio ». Non a caso Castrovillari è il capoluogo del Pollino. È un punto di riferimento per le popolazioni dell'entroterra che qui trovano servizi e punti di riferimento. Non solo è qui che si legano tutti i nodi dei progetti amministrativi territori. «È opportuno iniziare a ragionare sulle questioni comuni - sottolinea - come i problemi contingenti, come l'emergenza pandemica da Covid19, ma anche su progetti e prospettive». Tra questi c'è senza dubbio la grande questione nata attorno all'emergenza rifiuti. «È un discorso da affrontare in maniera seria e attenta - dice - dove serve la voce unanime del territorio e serve soprattutto, rispettare alcuni principi, per i quali abbiamo fatto battaglie dure e ferme, che fondano le loro motivazioni sulle vocazioni del territorio che non possono essere non considerate». Ma il presidente di un Consiglio comunale di una città strategica deve saper avere una visione anche che va oltre il territorio. E questo perché il ruolo che ricopre, insieme a quello di un sindaco, è essenziale nell'interlocuzione istituzionale. E su questo Santagada anticipa cose importanti di quello che probabilmente sarà anche la direttiva dell'Amministrazione Lo Polito. Proprio dai microfoni dell'Eco in Diretta, durante il confronto elettorale pre ballottaggio, il sindaco ebbe a ribadire l'importanza di avviare una strategia territoriale ampia che aprisse un dialogo operativo tra il Pollino e la Sibaritide. Oggi Santagada aggiunge un pezzo a questa visione. «Oggi è necessario creare delle municipalità più ampie. Molti fondi europei - spiega - sono proporzionati non più al campanile ma ad un numero di cittadini più ampio. Castrovillari deve necessariamente ragionare e prevedere la possibilità di creare centri di servizi importanti che servano aree più vaste. Al netto di tutto - aggiunge ancora - bisogna garantire, però, l’esistente altrimenti ci si imbriglia in sistemi enormi che fanno scoraggiare i cittadini. Una delle priorità principali - porta ad esempio Santagada - è il comparto ospedaliero. La nostra zona non è minimamente coperta dai livelli essenziali di assistenza. Non ha le dotazioni organiche adeguate a fornire risposte ad un territorio enorme. Ecco, allora, l'esigenza di fornire i territori di nuove infrastrutture che consentano un raccordo tra le municipalità, che accorcino tempi e accesso ai servizi. Siamo consapevoli che la fusione di Corigliano-Rossano ha spostato l’asse politico sulla costa ionica. Castrovillari stando in mezzo alle montagne rischia di rimanere isolata. Ma questo - conclude - non significa dover creare un contraltare a Corigliano-Rossano bensì deve incentivare al dialogo per non consentire che si crei una frattura tra la costa e l’entroterra».