Sibari-Co-Ro, la delibera per la deroga al dibattito pubblico della Regione Calabria è sparita nel nulla
Il mistero di un iter che sembra si stia dissolvendo nel nulla. Il Commissario Simonini attende da quasi due mesi un documento necessario ai successivi adempimenti
CORIGLIANO-ROSSANO - Si è incagliato l'iter della Statale 106 e adesso sarà necessario capire perché e soprattutto quali sono i motivi che sottendono ad una strana perdita di tempo. C'è un'espressione a Corigliano-Rossano, soprattutto sulla sponda rossanese, che si usa quando qualcuno perde tempo: "a serr'e'gir!" Qualcuno l'ha presa. Perché ancora oggi, a distanza di quasi due mesi dalla delibera di deroga al dibattito pubblico approvata dal Comune di Corigliano-Rossano e chiesta a più voci da tutte le forze politiche ostili e contrarie all'Amministrazione comunale, il Commissario per la Statale 106, Massimo Simonini, non ha ricevuto lo stesso atto deliberativo da parte della Regione Calabria. Senza questo atto, non è possibile procedere ai successivi adempimenti per dare a questo territorio una strada nuova, sicura e moderna. Lo avevamo preannunciato già qualche giorno fa sulle pagine dell'Eco dello Jonio, oggi c'è la metematica conferma, che arriva direttamente dal sindaco Stasi. Il primo cittadino lamenta questo perdurare di inspiegabili tempi lunghi sulla formalizzazione di una pratica che invece avrebbe dovuto avere "tempi di realizzazione" immediati e non solo: lancia un allarme sulla rimodulazione delle risorse.
Ecco cosa scrive il sindaco Stasi.
Da qualche settimana registro un preoccupante corto circuito istituzionale sul tema della nuova Ss. 106 nel tratto Sibari-Coserie. Sembra non essere giunta a destinazione, infatti, la deroga al dibattito pubblico da parte della Regione Calabria nei confronti del Commissario Straordinario, ing. Simonini, ed allo stesso tempo non mi risulta che siano state riprogrammate le risorse stanziate dal Governo. Ricordo infatti che i famosi 3 miliardi stanziati per la nuova Ss. 106 erano spalmati su 15 anni: un periodo evidentemente eccessivamente lungo per un'opera che deve essere cantierizzata al più presto.
Trovo questa situazione piuttosto surreale. Escludo ovviamente mancanza di volontà da parte dei vari organi, ma credo sia opportuno maggiore impegno e sbloccare tale situazione per consentire la realizzazione del crono programma concordato tra Comune, Regione ed Anas.
A quest'ora avrebbe già dovuto avere effetto, ovviamente, la deroga al dibattito pubblico e avrebbe dovuto essere stata già convocata la conferenza dei servizi.
Sono, per altro, molto perplesso sulla possibilità di rivedere questo cronoprogramma per "approfittare" delle ultime norme in materia di semplificazioni, dal momento che – di fatto – non anticiperebbe la consegna dei lavori, mentre insisto sull'opzione, delineata dai vertici Anas negli scorsi mesi, di procedere con l'appalto integrato non appena la conferenza dei servizi sarà terminata.
Chiedo a tutti gli organi coinvolti, quindi Regione Calabria ed ANAS, di interrompere questo surreale cortocircuito e procedere spediti come abbiamo fatto negli scorsi mesi, congiuntamente, per elaborare quelle soluzioni condivise che hanno dato vita alla proposta di tracciato: il parco del viadotto; quasi 2 chilometri di strada in meno; la rimozione dei rilevati nei centri abitati; tre viadotti litoranei; le rotatorie di Boscarello, Fabrizio, Toscano-Ioele eccetera.
Dopo questo importante lavoro congiunto, i passaggi del 28 febbraio e del 31 marzo, infatti, culminati con la delibera del Consiglio Comunale del 28 marzo votata all'unanimità, sono stati pienamente superati, il ché smentisce anche chi continua a sostenere che per due anni si sia perso tempo: l'unico periodo in cui si è perso tempo, molti mesi, è stato nel frangente in cui non si dava ascolto alle perplessità del Comune, forse credendo di poter passare sulle teste della comunità, ma questo ormai appartiene ad un passato politicamente remoto.
Infine, trovo prioritario che in sede di governo centrale venga definitivamente chiusa la partita dei fondi, che dovrebbero per il momento coprire interamente i tratti Crotone-Catanzaro e Sibari-Coserie, attraverso la riprogrammazione degli stanziamenti che da 15 anni devono essere contenuti in 6 anni a partire dal 2023, con l'obiettivo di vedere il taglio del nastro dell'opera nel 2030.
Al Sud non ci crede nessuno nei cronoprogrammi rispettati, ma io non intendo rassegnarmi a questa logica e lotterò affinché ciò avvenga, in ogni sede. Da questo punto di vista, la rappresentanza parlamentare della città, dopo le tante parole – a dire il vero tutte tardive e talvolta confuse – dovrebbe manifestarsi concretamente ed esercitare il proprio ruolo nelle sedi opportune, ottenendo questa che è l'unica cosa sulla quale l'Amministrazione Comunale non può intervenire direttamente.
Sono fiducioso sul fatto che, al termine del gran lavoro istituzionale realizzato da Comune, Regione ed Anas e che ha definito un percorso cristallino per la realizzazione di un'opera storica e necessaria, anche alla luce degli impegni pubblici ribaditi più volte, non si registreranno imprevisti o inspiegabili defezioni.