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Si lavora per la fusione di Cassano-Castrovillari. Un progetto che crea un nuovo asse nella Sibaritide-Pollino

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CORIGLIANO-ROSSANO – Mentre a Corigliano-Rossano continuano ad organizzarsi in città i banchetti per la raccolta firme di chi vorrebbe tornare all’autonomia delle due vecchie città, in altre parti del territorio c’è chi si organizza per creare nuove fusioni. La nascita della grande terza città della Calabria sulle sponde dello Jonio ha sicuramente creato trambusto in tutti quei territori che – per la forza dei numeri – rischiano di passare in secondo piano in quelle che sono le grandi strategie dei servizi, delle priorità e dell’erogazione degli stessi finanziamenti pubblici. Curioso che questo lo abbiano capito praticamente in ogni angolo della Calabria e, soprattutto, nel restante comprensorio della provincia di Cosenza mentre a Corigliano-Rossano qualcuno, legittimamente, facendo leva sulla insoddisfazione popolare continua ad ingegnarsi per un improponibile, quanto deleterio, ritorno al passato.

Nei giorni scorsi dicevamo di come il progetto legislativo della “Grande Cosenza”, che contempla la fusione di Cosenza-Rende, sia in dirittura d’arrivo e presto potrebbe approdare in Consiglio Regionale. Oggi, invece, viene fuori un’altra notizia che era nell’aria da anni e che adesso sembra possa prendere davvero forma. Parliamo della fusione di Cassano-Castrovillari. Un progetto che mira a creare un nuovo asse nella Sibaritide-Pollino con l’interno, ovvio, di spostare il baricentro territoriale che oggi sembra essere del tutto proteso verso Corigliano-Rossano. Altro che disfatta!

A farsi promotore di questa nuova iniziativa, che potrebbe includere nella nuova fusione altri comuni del territorio dell’Alto Jonio cosentino, è il sindaco di Cassano Jonio, Gianni Papasso. Che già negli anni scorsi era stato tirato – per parte coriglianese – in un ragionamento di grande conurbazione con Corigliano e Rossano, ma – così come ha ricordato stamani lo stesso primo cittadino cassanese a Gazzetta del Sud - «allora i tempi forse non erano maturi». «Oggi, però – aggiunge Papasso - non possiamo più rimanere fermi».

Papasso, dall’alto della sua esperienza politica e amministrativa, è consapevole che la fusione è uno strumento eccezionale per ridisegnare le sorti di un territorio. Occorre soltanto che questo strumento venga governato con criterio. Una sfida, insomma, per amministratori lungimiranti e concreti.  

Il socialista cassanese non sta perdendo tempo e in settimana ha incontrato, insieme alla sua amministrazione comunale, il sindaco Gaetano Tursi del Comune di Francavilla Marittima insieme ad altri assessori e consiglieri di maggioranza. Ma quello alto jonico – ricorda ancora il giornalista Cristaldi su Gds - è solo il primo ente locale della lista. Un elenco non pubblico «per rispetto dei colleghi sindaci con cui parlerò nei prossimi giorni». Sulla carta potrebbe chiedere l’annessione a Corigliano-Rossano, ma anche guardare al centro della Piana, verso la quale Cassano è più naturalmente vocata.

La strategia di Papasso, però, appare fine e profonda: raccogliere prima le adesioni di quanti più comuni (da Francavilla a Villapiana finendo addirittura a Civita e Frascineto) per arrivare sul tavolo di Castrovillari con una “dote” istituzionale importante che renda, a quel punto, la proposta di fusione irrifiutabile.

Gianni Papasso, però, continua a tenere aperta la porta del dialogo anche con Corigliano-Rossano, alla quale non chiederà mai annessione (per ovvi motivi strategici e politici). C’è da portare a termine una sfida importante, che è quella del Piano strutturale associato che fino a 10 anni fa prevedeva una conurbazione di 108mila abitanti e di cui dovevano far parte i comuni di Cassano, Calopezzati, Corigliano, Rossano e Crosia. Uno strumento oggi del tutto vecchio e da rimodulare ma che potrebbe essere il pretesto per un nuovo dialogo territoriale.  

Insomma, Papasso tiene aperte più strade e nel frattempo sogna (e fa bene) la Grande Sibari. Del resto Cassano Jonio  - e quindi Sibari - sono il centro di un territorio con potenzialità inimmaginabili, sul piano agricolo, industriale, turistico e dei servizi. Saper creare le condizioni per dare propulsione a queste potenzialità, in modo che fruttino, è un dovere per un amministratore. E lo strumento della fusione è sicuramente l’asso nella manica più importante.  

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.