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Intervista ad Alessandro Greco, giovane imprenditore digitale di origini mandatoriccesi

3 minuti di lettura

MANDATORICCIO - Alessandro Greco, classe 2003, è un giovane influencer di origini mandatoriccesi, residente a Cassano Magnago (Lombardia). Ha esordito sul social network Tik Tok - in cui ha raggiunto in un anno e mezzo due milioni di follower - per poi espandersi anche su Youtube (100mila follower) e Instagram (16.500 follower). Lo abbiamo intervistato perché riteniamo possa essere un buon esempio di creatività e umiltà per i giovani che intendano affiaccarsi al mondo dei content creator (creatori di contenuti digitali). 

Quando e perché hai iniziato questo percorso?

«In pandemia, ho iniziato a fare vari video per noia. Il format che mi ha fatto spopolare su Tik Tok - e poi sugli altri social network - è stato quello dei balletti, da cui ritaglio degli “sticker” di alcune parti del mio corpo che - sovrapponendosi a tempo nel video editato - durante il ballo o il trend cadono dall’alto, ed io li afferro al volo. Da qui ho iniziato la scalata social che mi ha portato in un anno e mezzo a  2 milioni di followers, rendendo inaspettatamente la mia passione un lavoro, poiché oltre agli introiti delle visualizzazioni, vengo anche contattato da aziende che mi chiedono sponsorizzazioni social».

Com'è nata l'idea di questo particolare format?

«Su youtube ho visto una persona che si sdoppiava virtualmente. Partendo da ciò ho aggiunto il balletto facendone una cosa personale; tutt’ora mi chiedono come si faccia ma nessuno lo capisce».

Dato che sei l'unico a farlo, come sai di migliorare e come reagiresti ad un eventuale competitor?

«Vedo il mio andamento in base ai dati analitici - quali visualizzazioni, condivisioni e interazioni - che forniscono i social. Se qualcuno dovesse imitarmi ne sarei contento, gli stringerei la mano e gli proporrei un video insieme. Non avere competitor può essere una cosa positiva ma anche negativa; positiva perché sono l'unico a farlo, negativa perché non posso prendere spunto da nessun altro».

Cosa c'è dietro ad un tuo video?

«Dietro ad un mio video c'è soprattutto un grosso lavoro di editing. Per prima cosa analizzo i trend popolari, e se mi piacciono, li ripropongo a modo mio. Registro il video e lo edito al computer, ritagliando perfettamente le parti del mio corpo che nel video dovrò afferrare al volo. Questo richiede diverse ore, senza considerare la scelta della location del video, l'inquadratura e il posizionamento della telecamera. Dopo aver fatto ciò posso pubblicare il risultato sulle varie piattaforme».

I tuoi genitori ti sostengono in questa scelta?

«Sì, ho trovato fin da subito tutto il sostegno da parte della mia famiglia, che ha una mentalità aperta. Dopo aver visto i numeri esorbitanti hanno capito che questa è la mia strada; anche in ambito lavorativo vengo seguito da loro, soprattutto da mamma»

Come rispondi alle critiche?

«I risultati più grossi non sono arrivati subito; ho avuto un momento di sconforto perché ascoltando le critiche delle persone, mi sentivo a disagio e ho pensato di mollare. Dopo però ho cercato di dare più attenzione alla mia passione che alle loro voci. Molta gente non comprende pienamente il mio lavoro, non lo considerano tale, ma io so cosa c'è dietro ad un video di 15 secondi, l'editing che richiede e le analisi sul trend che possa andare nel periodo, per cavalcare sempre l'onda e aumentare o mantenere stabile il numero delle visualizzazioni. Gli haters ci saranno sempre ma in un certo senso li devo ringraziare, fanno circolare ancora di più i miei contenuti».

Quali sono gli obiettivi raggiunti e i tuoi progetti per il futuro?

«Ho ottenuto un'indipendenza economica e diverse soddisfazioni professionali e personali. Sono fortunato perché ho l'opportunità di conoscere tanta gente e mi fa piacere anche essere diventato conosciuto, mi fermano per strada e mi chiedono una foto. Ora mi sono appena diplomato e ho intenzione di aprire vari e-commerce»

Come reagiresti se un domani tutto questo dovesse finire?

«Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, cercherei di reinventarmi, un'alternativa per adattarmi. Un lavoro con un'entrata fissa potrebbe essere preferibile un domani».

 

 

 

 

Virginia Diaco
Autore: Virginia Diaco

Studio materie umanistiche e amo scrivere. Ho ricevuto diversi riconoscimenti in ambito letterario, tra cui il V Premio Internazionale di poesia “Giovanni Bertacchi” con la poesia “Preghiera alla vita che toglie vita” e la Menzione della Giuria nella prima edizione del Concorso Letterario Internazionale “Il Viaggio” con la poesia “Consumato negli occhi”. Attraverso le parole esprimo il mio mondo, grazie ad esse conosco quello altrui. Lo scopo più forte che sento di avere è quello di rendere giustizia - quanto più possibile - alla bellezza, all’arte e alle vulnerabilità sociali.