Il territorio della Calabria del nord-est fatica a trovare dignità
All'Eco in Diretta il punto con Angelo Sposato su una grande stagione di opere e di promesse... anche elettorali. «A Corigliano-Rossano non possiamo permetterci di tornare indietro. La politica deve promettere il lavoro ma non il posto di lavoro»
CORIGLIANO-ROSSANO – Tra cantieri e opere infrastrutturali, la Sibaritide-Pollino si avvia verso una stagione di grandi promesse… anche elettorali. Per fare il punto sullo stato dell’arte di questi investimenti e sui rischi intrinseci, legati anche alle reticenze degli attori coinvolti, abbiamo intervistato Angelo Sposato, Segretario Generale di Cgil Calabria, ospite all’Eco in Diretta, il talk della nostra testata condotto dal direttore Marco Lefosse.
Il timore legato all’insediamento industriale di BH è che l’investimento possa diventare una ennesima occasione mancata: «Queste questioni – afferma Sposato - andrebbero affrontate con maggiore etica e responsabilità. Etica e responsabilità a cui devono fare appello sia la classe dirigente che coloro i quali hanno responsabilità sociali. Si è parlato molto del progetto in termini polemici, con una conseguente eco mediatica alimentata dai social, ma nessuno si è indignato abbastanza, ad esempio, per il deposito a cielo aperto di materiale ferroso che insiste nel porto e che andrebbe sorvegliato con più attenzione».
«Gli investimenti – ha aggiunto - vanno valutati per il loro impatto ambientale e sanitario. Ricevute le dovute rassicurazioni rispetto a questi due temi credo che nessuno possa impedire che un investimento di tale portata si realizzi. In questi casi ci vorrebbero maggiore umiltà e responsabilità, oltre che maggiore chiarezza, anche e soprattutto da parte degli amministratori locali, perché sulla vicenda abbiamo chiesto degli incontri specifici proprio volti ad accertare la sostenibilità dell’opera. Questa mancanza di chiarezza produce sospetti e alimenta dubbi tra i cittadini. La società BH ha dimostrato affidabilità in tema di occupazione e sostenibilità, farla fuggire significa commettere un grave errore».
Un’altra questione, lo abbiamo anticipato, riguarda l’ammodernamento della Statale 106 e l’ormai arcinota polemica sul tracciato. «Questa vicenda, nonostante i rallentamenti degli ultimi anni, è in dirittura d’arrivo. In merito al tracciato, poi, l’obiettivo deve essere uno: contrattare per il minor impatto ambientale assicurandosi di non arrivare ad un punto di rottura per non perdere l’investimento. Ora bisognerà definire le ultime questioni. So che sono stati fatti dei rilievi ed è giusto che si facciano, l’importante è che questi non pongano veti. Non possiamo rischiare che ulteriori rallentamenti facciano dirottare i finanziamenti altrove. Non ce lo possiamo permettere, noi vigileremo. Prossimo obiettivo i tratti Rossano-Crotone e Catanzaro Reggio».
A preoccupare, però, proprio in virtù delle possibilità che questa stagione di opere rappresenta, sono i dati occupazionali e di reddito che interessano la nostra città. Secondo i dati Istat, Corigliano-Rossano presenta il reddito pro-capite più basso della provincia - rispetto a Paola, Castrovillari, Cosenza/Rende/Castrolibero - a fronte di una percentuale di occupazione più alta. Ciò significa che il lavoro, già sottopagato al sud (e non solo), raggiunge da noi un record negativo. «Corigliano-Rossano – osserva - paga per la presenza di un lavoro povero e stagionale. Un territorio grande come questo non può vivere solo di agricoltura e turismo. In più, c’è molto lavoro irregolare e precario in tutti i settori (turismo, edilizia, commercio, studi professionali). Non si può vivere con paghe da fame, i giovani vanno via per questo. Gli amministratori locali e le imprese dovrebbero occuparsi di più di occupazione e sviluppo legati agli indicatori economici».
Ma il lavoro non basta. Nell’insieme delle battaglie portate avanti dai sindacati rientra anche l’annosa vertenza sanità. La Calabria fa i conti da anni con un sistema sanitario inefficiente e carente. La Sibaritide, nello specifico, soffre per la chiusura di reparti e per il declassamento di alcuni presidi territoriali. La costruzione del nuovo Ospedale di Insiti potrebbe rappresentare un punto di svolta.
«Proprio due giorni fa – ha spiegato il Segretario generale di Cgil Calabria - si è tenuto un incontro sul tema. Si è parlato di rete ospedaliera, di medicina territoriale, di emergenza-urgenza e anche del nuovo ospedale della Sibaritide. Su quest’ultimo, ci hanno assicurato che le risorse sono state trovate. Ma, anche qui, vorrei evitare che una cosa dovuta diventi una conquista. L’ospedale è nato molti anni fa e questa giunta regionale si è sicuramente impegnata in questo senso ma non ci sono medaglie da assegnare. Nella politica del sud il dovere diventa un favore».
Poi ha aggiunto: «Per ora abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che in tre anni verranno completati i tre ospedali (Corigliano-Rossano, Vibo Valentia, Gioia Tauro). Staremo a vedere. Anche perché non possiamo rischiare che i nuovi ospedali diventino un alibi per non garantire, nel frattempo, il diritto alla salute ai cittadini calabresi».
Ma questa contingenza porta con sé alcuni rischi: che questa campagna elettorale, cruciale per gli interessi di una città come Corigliano-Rossano e unita alla presenza di numerosi cantieri sul territorio, apra le porte ai clientelismi e favoritismi.
«Questa vicenda – osserva Sposato - l’abbiamo già vissuta 12/13 anni fa quando ci fu lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di Corigliano. Non possiamo assolutamente fare passi indietro e non si può utilizzare la campagna elettorale per promettere posti di lavoro. La politica deve promettere il lavoro ma non il posto di lavoro. Abbiamo ottenuto negli anni protocolli serrati che riducono la possibilità di infiltrazioni criminali. Noi quella stagione l’abbiamo già vissuta e dobbiamo evitare che ritorni. Il lavoro va garantito come diritto non come favore. Il territorio di Corigliano-Rossano deve avere l’autorevolezza di poter competere con le altre realtà del Mezzogiorno guardando avanti e non indietro. In questi cinque anni è stato fatto un buon lavoro e anche chi non era convinto della fusione ha compreso che le opportunità e gli investimenti sono stati una possibilità».
Sposato ha poi concluso con un appello sul ritorno alla politica: «Va bene il civismo ma la politica è importante. Chi la respinge commette un errore».