Cassano, la Cassazione si è espressa: «Papasso è candidabile. Inammissibile il ricorso»
Il Primo Cittadino: «I tre gradi di giudizio hanno confermato che non ho mai avuto a che fare con la mafia e che la mia condotta di sindaco è stata seria, onesta e trasparente»
CASSANO ALLO JONIO - La suprema Corte di Cassazione, riunitasi sotto la Presidenza di Francesco A. Genovese, con propria Ordinanza ha scritto la parola fine alla vicenda giudiziaria protrattasi per circa quattro anni, riguardante la misura interdittiva elettorale della incompatibilità con la carica di sindaco di Gianni Papasso, oggetto del ricorso dell’Avvocatura dello Stato.
La Corte, dopo avere vagliato le motivazioni a supporto del ricorso dell’Avvocatura dello Stato, ha dichiarato “inammissibile” lo stesso, con la condanna del ricorrente al rimborso delle spese processuali del giudizio di legittimità, da liquidare in favore del controricorrente Gianni Papasso, attuale sindaco della Città di Cassano All’Ionio.
In una dichiarazione a caldo, appena venuto a conoscenza della decisione della Suprema Corte di Cassazione, il sindaco di cassano All’Ionio, Gianni Papasso, così si è espresso:
«Prendo atto con grande soddisfazione dell’Ordinanza della Corte, con la quale è stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato avverso alla sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro che aveva dichiarato la mia candidabilità. Dopo il Tribunale di Castrovillari e la Corte di Appello di Catanzaro, ora anche la Corte di Cassazione ha certificato che non sono stato responsabile dello scioglimento del Consiglio Comunale di Cassano All’Ionio, che continuo a ritenere un atto di gravissima ingiustizia per Cassano e i suoi cittadini».
«La Suprema Corte – ha aggiunto il Primo Cittadino - ha dichiarato definitivamente la mia candidabilità a Sindaco e a tutte le elezioni. I tre gradi di giudizio, hanno confermato che non ho mai avuto a che fare con la mafia e con ambienti malavitosi e che la mia condotta di sindaco è stata seria, onesta e trasparente, nonché sempre improntata al soddisfacimento degli interessi generali e contro ogni particolarismo. L’Ordinanza della Corte, mette fine a un lungo doloroso periodo che mi ha provocato tante amarezze. Nello stesso tempo, nel mese di novembre dello scorso anno, il popolo di Cassano, ha saputo controbilanciare la situazione riconfermandomi stima e affetto, eleggendomi per la terza volta consecutiva, in una competizione difficile e particolare che mi ha visto solo contro tutti, a Sindaco di Cassano».
«Quella stima, fiducia e affetto, - ha affermato - che io non tradirò mai. Continuerò a lavorare a servizio di Cassano con maggiore serenità e rinnovato entusiasmo. Ringrazio quanti mi sono stati vicino in maniera leale e disinteressata. Sento, inoltre, il dovere di rivolgere un caloroso e affettuoso ringraziamento all’eccellente Avvocato Vittorio Cavalcanti che con la sua altissima professionalità mi ha difeso anche presso la Suprema Corte di Cassazione con straordinaria ed eccelsa competenza. Un abbraccio affettuoso, quindi, anche a tutto lo Studio Legale Cavalcanti, perché oltre all’assistenza legale, mi ha sempre espresso affetto, sostegno e solidale vicinanza».
«Un ringraziamento particolare, infine, voglio destinarlo ai miei figli, che nella triste vicenda finalmente conclusasi hanno sofferto insieme a me, confortandomi con il loro caloroso e incondizionato affetto, in ogni momento. Oggi, gioisco con loro» ha concluso.