di SERAFINO CARUSO In tempi come quelli che stiamo attraversando, segnati da una crisi a dir poco spaventosa, gli Enti locali sono quelli costretti, più di tutti, a “tirare la cinghia”. E così il Commissario prefettizio di Rossano, Aldo Lombardo, in conferenza stampa di fine anno, ha anticipato una misura che ha fatto e sta facendo discutere. Ovvero: interiorizzare la gestione del canile comunale. Con un risparmio, dicono dal Comune, di circa 250mila euro. Bei soldini. Lo scorso 11 dicembre, Lombardo, assistito dal Segretario generale Nicola Middonno, ha deliberato, con un atto di indirizzo, “la volontà di avviare le procedure di che trattasi per la gestione, in economia diretta, del servizio canile comunale e servizi connessi, mediante l’utilizzo di personale di ruolo o ex Lsu/Lpu o in alternativa con personale in mobilità”. Tutto ciò perché il Comune, ad oggi, non può più supportare una spesa media annuale di circa 300mila euro per l’assistenza ai cani. Il canile di Rossano si trova in contrada Foresta, presso quella struttura che sarebbe dovuta diventare mattatoio comunale. Poi non se ne fece più nulla e nel 2004 il Comune la affidò, come canile appunto, per 12 anni alla Cooperativa Sociale “Futura Lavoro” di Lauropoli, diretta da Salvatore Rugiano, che, nel corso degli anni, ha realizzato anche diversi lavori di ampliamento. Il contratto scade il prossimo 30 aprile e in questa occasione il Comune vuole riprendersi la struttura. La Cooperativa “Futura Lavoro” sarà perciò costretta a mandare a casa i suoi 4 operai e il veterinario che, ogni mattina, dalle 7 alle 13, assicurano la manutenzione della struttura e la cura dei cani. «Cinque padri di famiglia perderanno il posto di lavoro. A questo non ci pensa il Comune?», dice Rugiano. Già. Perdere, oggi, il posto di lavoro, dopo 12 anni, è dura. D’altra parte, però, si devono fare i conti con le casse sempre più vuote. Il Comune, con questa operazione, andrebbe a spendere circa 40.000 € l’anno per i croccantini da dare ai 300 e passa amici a quattro zampe, più la spesa per un veterinario part-time (altri 10/15 mila € l’anno, ci garantiscono). Ma chi andrebbe a gestire il canile? La delibera parla chiaro: personale interno o ex lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità o personale in mobilità. Lavoratori, cioè, che il Comune già paga. Tra questi ve ne sono alcuni (pochi, a dire il vero) che lo stipendio devono iniziare a sudarselo. E, quindi, ben venga la scelta di Lombardo. Il quale, però, farebbe bene anche a pensare agli operai della Cooperativa che adesso perderanno il lavoro.
CHI VERRA' MANDATO AL CANILE? Il Commissario Lombardo è stato chiaro: ad occuparsi del canile, da maggio in poi, dovrà essere personale interno al Comune. E allora ecco che, tra i corridoi del Municipio, è iniziato il toto-nomina. Chi verrà mandato al canile? Quattro persone. Scelte tra ex Lpu/Lsu o dipendenti in ruolo o personale in mobilità. Personale da formare, chiaramente. E non è neppure facile. Perché non tutti amano gli animali. Non tutti sono disposti ad entrare nelle celle puzzolenti di cani spesso aggressivi per dar loro da mangiare o pulire (tutti i giorni come fatto finora) i box. Qualcuno, però, lo dovrà fare. Da questa operazione (ci riferiamo a quella per il personale), il Comune arriverà a tagliare qualcosa come 50/60mila euro. Se c’è del personale che all’interno della macchina comunale fa poco o nulla, allora potrebbe essere messo a fare qualcosa di utile. Anche se, al di là di tutto ciò, la questione cani deve essere risolta una volta per tutte: con la fame e la miseria che c’è in giro tra gli uomini, non ci si può permettere di spendere tutti questi soldi per i cani. Allora si pensi alla sterilizzazione obbligatoria per tutti i possessori di cani domestici.
FUTURA LAVORO: CINQUE FAMIGLIE SENZA STIPENDIO Ha portato il canile a circa 350 posti, anche se oggi vi alloggiano circa 330 cani. Effettuando lavori di ampliamento e risistemazione di diversi locali. Ed oggi si vede dato il “ben servito”. La Cooperativa “Futura Lavoro” perderà una bella fetta di mercato, con l’operazione messa in atto da Lombardo. Attualmente, il Comune riconosce al concessionario 2.501 € per i primi 50 cani ricoverati, rivalutati ai parametri di mercato; il ricovero gratuito per i successivi 50 cani; la riduzione del 30% del costo per ulteriori cani ricoverati; il riconoscimento di una percentuale pari al 30% per i cani ricoverati e appartenenti ad altri Comuni. Dei circa 300mila € (iva inclusa) che il Comune spende, almeno 250 potrebbero essere risparmiati. È quanto dice il Comune. Ma al prezzo della perdita del posto di lavoro dei cinque operai che vi lavorano. «Dopo 12 anni passati con amore e cura qui, alla mia età, cosa vado a fare se perdo questo lavoro?», ci dice uno degli operai più anziani della struttura. «Noi riusciamo a mantenere la struttura con un certo decoro e una gestione che è sotto gli occhi di tutti – ci dice un suo collega –, non sappiamo se personale non specializzato sarà in grado di trattare i cani allo stesso modo e mantenere il canile così come fatto finora». Insomma, se da una parte si risparmia (ma bisogna vedere poi quanto, effettivamente, visto che ci sono spese come ad esempio per il lavaggio delle vasche e per il ritiro delle carcasse che sono una bella cifra), dall’altra si perdono posti di lavoro. Un rebus di non facile soluzione.