3 ore fa:L’Università Popolare Rossanese apre le attività con la presentazione del libro "Abbazia Calybita" di Maurizio Traversari
8 ore fa:Francesco Labonia è il nuovo Presidente della Sezione Associazione Italiana Arbitri di Rossano
7 ore fa:A Co-Ro la presentazione "Di tante la voce", l'ultimo libro di Nuccia Benvenuto
6 ore fa:Cosenza, avviato un dialogo tra il mondo della produzione e della ricerca, per costruire nuove relazioni e visioni
7 ore fa:Corigliano-Rossano si prepara a far festa per Marco Della Mura
5 ore fa:A Trebisacce presto sorgerà una nuova scuola
6 ore fa:Coldiretti Calabria: «Un olio venduto a prezzi stracciati non è italiano né di qualità»
4 ore fa:«Sybaris è a Sibari». Demma "svela" le ricerche degli ultimi anni: «Tante scoperte e nuove visioni» | VIDEO
5 ore fa:Anche il Pd regionale scende in piazza contro il Governo Meloni
4 ore fa:All'evento "Tra possesso e Libertà" la denuncia dello Spi Cgil: «Troppo pochi i fondi per i Centri Antiviolenza»

Per Critelli (Comitato Magna Graecia) la Calabria ha bisogno di riorganizzazione amministrativa, istituzionale e territoriale

5 minuti di lettura

CORIGLIAN-RSSANO - «Gli ultimi avvenimenti, nazionali e regionali (Autonomia Differenziata, Bonifica SIN, etc) che hanno riguardato il posizionamento degli schieramenti politici Calabresi (CD e CS), spingono ad una riflessione di merito per coglierne i punti di forza piuttosto che quelli di debolezza. A questo si somma anche il documento-riflessione promosso dal Comitato Magna Graecia, del quale mi pregio di far parte anche in termini di ispirazione teorica, relativamente l'immobilismo amministrativo della fascia jonica: pienamente condivisibile. Non appaia pretenziosa la simmetria fra l'autonomia delle Regioni e la conseguente perifericità dell'Arco Jonico, dal momento che in esso si sommano tutta una serie di criticità speculari alla stessa differenza fra nord e sud del Paese».

Inizia così la nota stampa di Mimmo Citrella del Comitato Magna Graecia, che continua: «Parafrasando Roberto Occhiuto: il Tirreno e i Capoluoghi "borbonici" (Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza) rappresentano una Ferrari, a differenza dello Jonio accostabile alla Panda tanto cara al "mio" Governatore. Non è una semplificazione, ma semplicemente una presa d'atto. Ho apprezzato e difeso il comportamento tenuto dal "mio" Presidente in ordine alle zone d'ombra e alla frettolosità con le quali la maggioranza Parlamentare di CD ha approvato il disegno di legge che regola l'autonomia delle Regioni. Una maratona notturna, come i "compari" di Pisa, alla quale si sono sottratti molti parlamentari PopolarLiberali, per come mi piace appellare quelli di Forza Italia, in special modo quelli calabresi. Ebbene, trascorse alcune settimane da quel contraddittorio politico e istituzionale con la Lega e la costituzione di qualche "Osservatorio" sugli effetti e le implicazioni dell'applicabilità della legge, si è mancato di mettere in evidenza che, ancora una volta, il ministro Calderoli si è dimostrato un "prestigiatore" dei meccanismi parlamentari e legislativi».

«Sono stati colti con le mani nella marmellata, Calderoli e Zaia, dalla loro stessa frettolosità propagandista, un pò come quegli ambulanti avventizi del mordi e fuggi. La richiesta di autonomia del Veneto, per le molte ed importanti materie non soggette ai LEP, e senza la prescrizione di un'area perequativa che azzeri il criterio della spesa storica, ha di fatto svelato l'azione unilaterale della Lega che ha finito per spiazzare anche Fratelli d'Italia che oggi è un partito che raccoglie uniformemente il suo consenso nazionale. La successiva iniziativa europea di collocazione della Lega nel partito dei "Patrioti" di Orban, per circoscrivere la leadership di Giorgia Meloni al campo nazionalista piuttosto che europeista, è stato l'altro tassello di una strategia lucida che prova a marginalizzare il ruolo dei Popolari-Liberali-Riformisti italiani. Ormai non sono più da annoverare come movimenti carsici quello che sta avvenendo nel rapporto fra Lega e FdI, dalla costituzione del Governo, sbilanciato a favore della Lega rispetto a FI, passando per Autonomia, Premierato, Giustizia ed Europa».

«Su questi capisaldi programmatici, FI riesce a difendere le sue radici liberali e riformiste solo grazie al PPE. Ma ritornando alla Calabria, e alla controversa legge sull'autonomia differenziata, ho motivo di pensare che Occhiuto sia rimasto più condizionato dal suo ruolo nazionale, nel porsi sulla stessa linea degli altri Governatori del Sud, insieme a Bardi, a sostegno di un Referendum che surclasserà, in termini di firme e di esito elettorale, persino quello sul nucleare o sulla riduzione dei Parlamentari. Questa legge farlocca, da "compari" di Pisa, può solo essere disinnescata dall'esito Referendario. In caso contrario, anche se dopo due anni per le materie LEP e da subito per tutto il resto, non c'è bisogno di aspettare il parere di illustri economisti per stabilirne gli effetti distorsivi e separatisti. Quali speranze ha un Paese dal debito pubblico sproporzionato che, nel frattempo, ha persino accentuato il divario economico e sociale fra macro aree (anche al loro interno), di vedere crescere omogeneamente e in competizione paritaria l'intero sistema Paese? A mio giudizio, nessuno». 

«E spero, ardentemente, di essere smentito anche dal più semplice studente di economia senza dover scomodare luminari. Cambiando lo scenario territoriale, la Calabria non si sottrae alle dinamiche nazionali. Se per decenni, non qualche anno, lo sviluppo e le strategie progettuali hanno orientato risorse e infrastrutture sull'asse Tirrenico o TEN-T (trasversale europea), non è forse ciò che è avvenuto fra nord e sud del Paese? Non è forse che sullo "storico" calabrese oggi sentiamo parlare più di Ponte sullo Stretto che di "Autostrada dei tre mari"? In tal caso mi lascio prendere dalla mia personale suggestione di congiunzione fra le due sponde mediane del Tirreno e dello Jonio per poi procedere verso l'Adriatico nell'ambito della Macro Regione Mediterranea. E chissà che quest'ultima non sia più di una suggestione ma, forse, la soluzione al problema dell'autonomia, dove il Sud e i suoi circa 20Ml di abitanti potrebbero rappresentare una opportunità per l'Italia e per l'Europa».

«Non nascondo di aver temerariamente accostato Autonomia, Bonifica dell'area SIN e Provincia della Magna Graecia, appena ho appreso che Occhiuto ha impugnato il provvedimento del Governo, e del "suo" ministro Pichetto Fratin, di smaltire i rifiuti in discarica privata adibita a ricevere quelli speciali e altamente inquinanti che giacciono in mare, da 50 anni, e sulla "consortile" da almeno 20 anni. L'occasione di un Presidente temerario, oltretutto "mio" Presidente, mi ispira una conclusione. Se lo Jonio sta alla Calabria, come la Calabria sta all'Italia, si colga l'opportunità di ridisegnare la nuova Calabria, un'altra Calabria che "l'Italia non si aspetta". Non la Calabria delle 3 macro Province di emanazione Sabauda, ma l'inedita Calabria che non torna indietro, ma guarda avanti e recupera il protagonismo delle periferie, spesso per auto-afflizione ed irrilevanza. Crotone e Corigliano-Rossano nuovo asse dello sviluppo poliedrico poggiato su Bonifica e rilancio produttivo del SIN di Crotone-Cassano-Cerchiara insieme all'ex sito Enel. La ZES unica come strumento programmatico ed economico per rilanciare la piattaforma logistica e intermodale del Mediterraneo orientale. Senza campanilismi, ma in una visione ampia, solidale e di coesione».

«Il sistema politico locale è inidoneo ad intravedere il futuro che si sta prospettando, salvo stracciarsi le vesti dopo prendendosela con gli altri e mai con il proprio pressapochismo. Persino CGIL e CISL si sono lasciati riaccorpare nell'area Centro, lasciando la sola UIL di Fabio Tomaino, alla quale mi sono iscritto, a resistere sull'autonomia organizzativa provinciale. Si procede a grandi passi per un ritorno alle tre macro Province attesa l'irrilevanza delle piccole Crotone e Vibo. Non voglio credere che il riformista Occhiuto, il liberalpopolare Occhiuto, il Presidente della scommessa di Governo nella Regione più depressa che sta affrontando con sicurezza e autorevolezza, possa assecondare un ritorno allo status quo ante 1993, senza aver tastato il polso ai cittadini, anche solo come parere consultivo come nella fusione di Cosenza Rende e Castrolibero e, mi auguro, anche di Montalto (inspiegabilmente esclusa dal virtuoso processo).  Nell'unica occasione di interlocuzione, de visu, che ebbi con Roberto Occhiuto nel luglio 2021 a Gizzeria, e della quale conservo piacevole ricordo e lo ringrazio, ne condivisi, insieme al compianto Peppino Cosentino, gli spunti e la visione progettuale».

«Dal canto mio, gli espressi il convincimento che la Calabria avesse bisogno di un intervento meditato e partecipato, una conferenza interistituzionale regionale di riorganizzazione amministrativa, istituzionale e territoriale. I tempi sono maturi per lanciare anche questa sfida al sistema anchilosato dei partiti. Il "mio" Presidente è in grado di andare oltre gli schemi, come ha dimostrato in questi tre anni di Governo, senza particolarismi ma con una visione generale e oggettiva? La sfida del Governo si vince quando si recuperano gli ultimi e gli si offre una prospettiva migliore. Questo vale per la Calabria in Italia, come per lo Jonio in Calabria».
 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.