Per Svimez al Sud restano ancora aperte le questioni del lavoro povero, dei bassi salari, della precarietà dell’occupazione
Russo (Cisl): «In Calabria la coesione sociale è fortemente a rischio. È necessario impegnare maggiori risorse per la tutela dei soggetti fragili anche rilanciando le politiche regionali di welfare, perché nessuno sia lasciato indietro»
LAMEZIA TERME - «Le previsioni della Svimez per il triennio 2023-2025 – scrive in una nota il Segretario generale della Cisl calabrese, Tonino Russo – ci parlano di un Sud che ha partecipato attivamente alla ripartenza nel biennio 2021-2022, anche se si registra che “il PIL del Mezzogiorno, nonostante la ripresa sostenuta, rimane ancora di oltre sette punti al di sotto del livello del 2008, da quando ha preso le mosse una lunga stagione di ampliamento dei divari territoriali”».
«L’analisi dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno – prosegue Russo – ci dice anche che restano non sciolti i nodi drammatici del lavoro povero, dei bassi salari, della precarietà dell’occupazione: questioni che riportano in primo piano l’esigenza di tutelare le fasce deboli della popolazione, ma al tempo stesso l’urgenza di promuovere politiche attive del lavoro, perché i sussidi erogati in favore di chi si trova in situazioni di grave disagio non si trasformino in forme di assistenzialismo che mortificano la persona e non fanno crescere il tessuto delle nostre comunità nel suo insieme. Così com’è importante, più in generale, coinvolgere i lavoratori nelle scelte che riguardano la gestione delle aziende, come si propone la Cisl promuovendo la proposta di legge di iniziativa popolare per l’attuazione dell’art. 46 della Costituzione: la partecipazione fa crescere l’impresa, migliora produttività e redditi».
«Tornando al Sud e alla Calabria - afferma -, non c’è dubbio che la coesione sociale sia fortemente a rischio nel nostro territorio e che sia necessario impegnare maggiori risorse per la tutela dei soggetti fragili anche rilanciando le politiche regionali di welfare, perché nessuno sia lasciato indietro. Ma è fondamentale che si attivino, al tempo stesso, processi di formazione per nuove competenze, realizzare le condizioni per agganciare crescita e ripresa, per creare nuovo lavoro».
«La stagione dell’assistenzialismo, pur necessaria, deve essere finalizzata non a perpetuare dipendenze, ma a creare autonomia, a restituire dignità alle persone. È questo l’obiettivo verso il quale tendere, non limitandosi alla protesta, ma partecipando senza stancarsi ai tavoli nazionali e regionali del confronto, proponendo soluzioni per un utilizzo efficace dei finanziamenti del PNRR, dei fondi per la coesione, di tutte le risorse disponibili per lo sviluppo. Oggi più che mai – conclude il Segretario generale della Cisl Calabria, Tonino Russo – non serve il conflitto che rischia di essere fine a sé stesso; serve invece un grande patto sociale per un’alleanza a favore del lavoro».