Per la pentastellata Elisa Scutellà si libera un posto alla Camera. Ecco perché
Il nuovo calcolo di attribuzione dei seggi fatto dal Ministero degli Interni ha innescato un effetto domino in tutta Italia e anche una serie di coincidenze che attribuiscono il terzo seggio proporzionale al M5s in Calabria a danno del Pd
CORIGLIANO-ROSSANO – È sicuramente un momento horribilis per il Partito Democratico in Calabria che non solo non è riuscito a “sfondare” il muro del 15% (al Senato quanto alla Camera) ma ora rischia di ritrovarsi anche con un seggio in meno in Parlamento. E sarebbe anche la prima volta che il Centro Sinistra calabrese a ritrovarsi con una delegazione risicatissima a Roma dall’inizio della fase repubblicana a oggi. Tutto ad appannaggio del Movimento 5 Stelle che ha saputo trovare la “vena” del consenso democratico risucchiando voti proprio alla grande casa riformista.
Nella nostra Regione a pagare le spese di questo momento orribile dei democrat, sia a livello regionale che nazionale, è Enza Bruno Bossio che da ieri sera, da quando il Ministero dell’Interno ha rivisto l’algoritmo di attribuzione dei seggi (per approfondire leggi qui), non è più nell’elenco alfabetico dei candidati che, secondo i dati provvisori, dovrebbero risultare eletti alla Camera dei Deputati. In Calabria, il secondo seggio assegnato al Pd di fatto passa – quasi per osmosi ideologica oltre che per i numeri – al Movimento 5 Stelle che, quindi, ottiene ben tre seggi al proporzionale più il quarto ottenuto all’uninominale con la vittoria della Orrico nel collegio camerale di Cosenza.
La serie di sincronismi, che hanno penalizzato Enza Bruno Bossio, fanno da contraltare – invece – ad una serie di coincidenze numeriche e regolamentari che rieleggono per il secondo mandato nell’emiciclo di Montecitorio, la parlamentare di Corigliano-Rossano Elisa Scutellà, nonostante sia uscita sconfitta dalla competizione elettorale all’uninominale di Catanzaro (un collegio non “suo”) dove si è imposta Wanda Ferro.
Tutto questo avviene per effetto delle norme e dei comma previsti dalla Legge Elettorale vigente, il cosiddetto “Rosatellum”.
Vediamo, quindi, cosa è accaduto.
In Calabria il Movimento 5 Stelle ha presentato alla Camera dei Deputai una lista proporzionale (collegi plurinominali) composta da quattro nominativi: Federico Cafiero De Raho, Vittoria Baldino (candidata anche all’uninominale di Corigliano-Rossano), Riccardo Tucci (candidata anche all’uninominale di Vibo Valentia) e Anna Laura Orrico (candidata anche all’uninominale di Cosenza e vincente maggioritario di quel collegio).
Con l’assegnazione di tre seggi al M5S, quindi, gli eletti in Calabria dovrebbero essere in ordine: Federico Cafiero De Raho, Vittoria Baldino e Riccardo Tucci. A tal riguardo la disciplina del Rosatellum cita testualmente (Il candidato eletto in un collegio uninominale ed in uno o più collegi plurinominali, si intende eletto nel collegio uninominale – pag.16 del vademecum sull’evoluzione normativa e la disciplina vigente della Legge Elettorale).
Nella circostanza calabrese, però, all’interno della lista del Movimento 5 Stelle c’è un’altra eccezione: l’elezione di Cafiero De Raho che a sua volta era candidato come capolista nel collegio plurinominale dell’Emilia Romagna e risultato vincitore anche in quella circoscrizione. Quale dei due collegi gli viene attribuito? Quello calabrese o quello emiliano-romagnolo? Anche in questo caso parla la norma: Il candidato eletto in più collegi plurinominali è proclamato eletto nel collegio nel quale la lista cui appartiene abbia ottenuto la minore percentuale di voti validi, rispetto al totale dei voti validi del collegio (pag.16 del vademecum sull’evoluzione normativa e la disciplina vigente della Legge Elettorale). In Calabria il Movimento ha ottenuto il 29,38% mentre in Emilia Romagna il 9.91%. Pertanto Cafiero De Raho è eletto deputato nella circoscrizione dell’Emilia Romagna.
«Siffatta previsione – si legge ancora nelle linee guida di applicazione della legge elettorale - mira a “premiare” il candidato il quale, nell’ordine di una lista più votata, segua il pluri-candidato pluri-eletto. Si presume che quel candidato abbia dato un contributo all’andamento positivo della lista (positivo, almeno, comparativamente rispetto all’altra lista che riscuote minore percentuale di voti validi)». Proprio quest’ultima precisazione, che non lascia spazio a fraintendimenti, apre un’altra certezza che conferma la “premialità” (con l’attribuzione di un deputato in più) alla lista del M5s calabrese.
Bene. Ma come è possibile che Elisa Scutellà, candidata all’uninominale, possa essere eletta pur non avendo vinto nel suo collegio?
In effetti, a questo punto, con Cafiero De Raho eletto in Emilia Romagna e la Orrico eletta nel collegio uninominale di Cosenza, la lista M5S del proporzionale in Calabria si esaurisce con soli due nomi: Vittoria Baldino e Riccardo Tucci. Manca il terzo da assegnare.
Per il caso di esaurimento della lista presentata nel collegio plurinominale la legge elettorale prevede una serie di chiarissime prescrizioni.
«Ove la lista di collegio sia “incapiente” si “attinge” dapprima ai candidati presentati dalla lista negli altri collegi plurinominali della circoscrizione…» Nel caso della Calabria esiste un solo collegio plurinominale, quindi una sola lista. «Se anche in tal modo – e quindi non potendo attingere da altre liste circoscrizionali/regionali - permangano seggi da assegnare alla lista, si “attinge” ai “migliori perdenti” nei collegi uninominali del collegio plurinominale (sulla base di una graduatoria redatta dall’ufficio elettorale circoscrizionale)».
A conti fatti, però, il “miglior perdente” del Movimento 5 Stelle in Calabria nei collegi uninominali risulterebbe Vittoria Baldino che nel collegio di Corigliano-Rossano ha ottenuto 53.342 voti pari al 35,25% dei consensi su scala collegiale. Vittoria Baldino, però, è eletta nella lista proporzionale calabrese.
Ecco, quindi, arrivare il turno di Elisa Scutellà. Che con 39.151 preferenze e il 28,49% dei consensi diventa la “miglior perdente” all’uninominale della circoscrizione Calabria eleggibile per il terzo e ultimo posto assegnato al partito.
Gli altri due candidati all’uninominale della camera nei collegi di Vibo Valentia e Reggio Calabria, Riccardo Tucci e Fabio Foti, hanno ottenuto rispettivamente 24.495 voti (21,96%) e 28.224 voti (20,38%).
Ovviamente si tratta di un automatismo lungo, con i suoi tempi e le sue liturgie. Sicuramente Elisa Scutellà non verrà proclamata eletta nella prima chiamata che avviene su base circoscrizionale, in quanto i quattro vincitori del Movimento risultano De Rao, Baldino, Tucci e Orrico (vincente uninominale). Una volta che la Corte d'Appello di Catanzaro comunicherà i quattro vincenti calabresi alla Corte di Cassazione, quest'ultima prenderà atto della vittoria di De Raho in Emilia Romagna innescando quell'effetto a catena che porterà alla elezione, in seconda chiamata, di Elisa Scutellà.
Tutto questo a meno di ricorsi e altri imprevisti che in questa bufera post-elettorale possono essere una variabile non di poco conto.