Lefosse (Azione): «Pretendiamo le scuse pubbliche di Marinella Grillo. In caso contrario, si dimetta»
Il referente del movimento politico di Corigliano-Rossano, Giovanni Lefosse, richiede le scuse da parte del Presidente del Consiglio Comunale per le offese arrecate al Consigliere Comunale Madeo
CORIGLIANO-ROSSANO - «Ieri in consiglio comunale si è consumato un pessimo spettacolo. Il nostro Consigliere Comunale, Francesco Madeo, ha subito una offesa gratuita da parte del Presidente del Consiglio Comunale senza aver ricevuto le formali e pubbliche scuse».
Comincia così il comunicato stampa di Giovanni Lefosse, referente di Azione per Corigliano-Rossano, proseguendo: «Ci rendiamo conto che alcuni tasti suscitano particolare tensione nella maggioranza e siamo sempre stati aperti alle critiche e tolleranti con le offese ma riteniamo ora di avere il diritto di ricevere le formali scuse da parte del Presidente del Consiglio Comunale Marinella Grillo».
«Siamo consapevoli dell’affetto politico che il Presidente del Consiglio Comunale prova verso il Sindaco e siamo consapevoli che alcune volte all’interno di una discussione politica si può perdere la pazienza ma questo non legittima le offese nei confronti dei consiglieri comunali di opposizione».
«Caro Presidente – continua Lefosse -, i consiglieri comunali, di maggioranza o di opposizione, non dicono mai “baggianate” al massimo esprimono delle opinioni più o meno condivisibili, soprattutto Lei in qualità di Presidente del Consiglio Comunale dovrebbe evitare questi atteggiamenti, non fomentarli».
«Da troppo tempo Presidente si sta schierando difendendo l’operato dell’Amministrazione con la quale è stata eletta ma della quale non fa parte, da quando è stata eletta Presidente dell’Assise Comunale. Lei è un organo terzo ed in questo contesto abbiamo difficoltà a svolgere un Consiglio Comunale sereno nel quale tutti i membri possano sentirsi liberi di poter svolgere la propria attività politica».
«Anche in questo periodo di poca rappresentatività politica dobbiamo pensare a tutelare le istituzioni e non ad utilizzarle a nostro uso e consumo. Sappiamo che è cresciuta all’interno dei movimenti e non con una formazione politica e partitica, attraverso la quale ha potuto apprendere dai grandi punti di riferimento politici del passato, ma oggi dobbiamo tutelare le istituzioni».
«Per questo – conclude infine - chiedendoLe un atto di umiltà attendiamo le Sue scuse pubbliche e formali, invitandoLa in caso contrario a rassegnare formali dimissioni dalla Carica che oggi le ricopre».