Corigliano-Rossano, Commissione Statuto: personale e contabilità, gli ultimi titoli all’esame
Salimbeni: «È un lavoro delicato che merita la discussione più ampia possibile. Nessuna improvvisazione, bisogna dare il miglior Statuto possibile ai cittadini»
CORIGLIANO-ROSSANO - «In un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo e in cui è ancor più necessario sostenere il processo di fusione non c’è bisogno di polemiche campate in aria ma di lavorare puntando alla massima coesione. Quello che la Commissione Statuto sta facendo in questi mesi è cercare di sintetizzare al meglio, in maniera quanto più unitaria possibile, tutte le istanze che provengono da dentro e fuori la politica cittadina per dare vita al primo Statuto della nuova realtà urbana di Corigliano-Rossano. È un lavoro delicato che merita la discussione più ampia possibile, fortemente condizionata dalle restrizioni legate al Covid che non ci hanno permesso di allargare la partecipazione come ci eravamo prefissi. Non c’è spazio per le improvvisazioni o per un lavoro raffazzonato, bisogna dare il miglior Statuto possibile ai cittadini».
Queste le dichiarazioni del presidente della Commissione Statuto Maria Salimbeni in premessa alla seduta del 19 marzo scorso cui hanno preso parte il vice presidente Isabella Monaco, i consiglieri Titti Scorza, Domenico Rotondo, Rocco Gammetta, Vincenzo Scarcello e Gennaro Scorza. Presenti anche il segretario generale Paolo Lo Moro, il presidente del consiglio comunale Marinella Grillo e il professor Sandro Amorosino del comitato scientifico.
All’esame della Commissione sono stati sottoposti il titolo IV (organizzazione amministrativa e personale contenuta negli artt. dal 26 al 33), il Titolo V (contabilità e patrimonio, artt. 34 al 38) e le disposizioni transitorie e finali contemplate nel titolo VI. È stato inoltre affrontato in maniera approfondita il nodo legato ai dirigenti a tempo determinato, come previsto dall’art. 110 secondo comma del Testo Unico degli Enti Locali, per cui è consentito prevedere una riserva statutaria; al termine del confronto la Commissione ha stabilito di avvalersi di tale riserva la cui regolamentazione è rimandata al regolamento di uffici e servizi. Continua il dialogo circa il decentramento amministrativo per convenire ad una soluzione condivisa.
«Mi fa piacere che il lavoro della Commissione attiri sovente l’attenzione dei media – ha concluso il Presidente Salimbeni – sintomo del fatto che il tema appassiona. Devo sottolineare, tuttavia, che spesso si registrano inesattezze e fallacie su quanto effettivamente sottoposto all’attenzione della commissione dettate, verosimilmente, da grave disattenzione da parte del contesto extra-istituzionale in cui esse maturano. Tengo a tranquillizzare circa il fatto che nelle bozze di articolato di cui oggi abbiamo discusso è ben presente il Documento Unico di Programmazione, su cui abbiamo le idee chiare, e che al fabbisogno del personale è stato doverosamente dedicato un articolato per il ruolo centrale assunto a seguito della c.d. legge Madia. Infine voglio confermare l’assenza della figura del Direttore Generale, per il semplice fatto che è previsto nelle città con popolazione superiore ai 100mila abitanti. A meno che con ci sia un boom demografico da qui a qualche mese è evidente che si parla di istituti che difficilmente potranno essere contemplati nel nostro Statuto. Dubito che chi si affanna a confondere le idee lo faccia solo per ritagliarsi piccoli spazi di visibilità, consiglio maggiore prudenza e attenzione alla ufficialità di quanto realmente è oggetto di discussione da parte della Commissione piuttosto che di quanto erroneamente trapela».