South Italy Fashion Week, gli studenti dell'Ipsia di Castrovillari incantati dalla tessitura del baco da seta
Durante il seminario si è parlato anche di sostenibilità: il recupero degli antichi mestieri può trovare compimento all'interno di una economia green, dove tutto si ricicla e niente si disperde
COSENZA - Tessitura tra tradizione e innovazione, un percorso possibile? Sì. È stata la risposta unanime a cui si è giunti durante il seminario che si è tenuto al Moema Academy di Cosenza, uno degli incontri del fitto programma della South Italy Fashion Week - giunta all'ottava edizione - promossa dall'accademia diretta da Giada Falcone insieme a Confartigianato.
«Il talk organizzato con ARSAC e Intrecci di vita 2.0 - riporta la nota - ha acceso i riflettori su un settore poco conosciuto, nonostante la Calabria vanti una storia millenaria di tessitura. Al centro del dibattito, le due facce della medaglia: il recupero del passato, l'investimento sul futuro. Come avvicinare la nuova generazione agli antichi mestieri e saperi? "Siamo rimasti per molto tempo chiusi in un bozzolo" è la metafora che Luigia Angela Iuliano, direttrice del Centro Sperimentale Dimostrativo ARSAC a Lamezia Terme (CZ), ha usato strizzando l'occhio alla coltivazione del baco da seta per restituire, con un'immagine, l'economia e l'imprenditoria locale. Lo fa in senso positivo: essere riusciti a conservare una tradizione così antica significa, in fondo, consegnare nelle mani dei giovani un piccolo patrimonio. Spetta a loro, adesso, plasmarlo e, soprattutto, raccontarlo: solo così potrà prendere il volo. La Calabria, tra l'altro, è l'unica regione in Italia come servizio pubblico regionale ad avere la filiera completa della lavorazione della seta. L'unicità è la carta vincente e Fulvia Caligiuri, Commissario ARSAC, lo ribadisce insieme ad un racconto fatto di impegno e meraviglia, quelli che l'Azienda contempla nella propria mission. L'obiettivo comune è la crescita del territorio ed è solo mettendo insieme le competenze, solo intrecciando i fili che si può diventare grandi. L'incontro nell'accademia di moda e make-up di Cosenza, in fondo, ne è piena testimonianza: l'inizio non può essere che la formazione e l'educazione. E lo testimonia anche il lavoro svolto insieme a Intrecci di vita 2.0, una realtà che promuove l'inserimento sociale e lavorativo delle donne attraverso il recupero dell'antica tradizione tessile. Lo ha raccontato Silvia Muraca, coordinatrice del progetto, portando la sua esperienza personale e professionale quando ha scoperto per caso che, a due passi da casa, c'era chi tesseva fili e amore al telaio. Maria Rumi, divulgatrice ARSAC, ha poi proiettato sullo schermo la storia della tessitura mostrando alla platea come si lavora al telaio, quali sono le coltivazioni autoctone da cui ricavare i filati, che significato hanno i disegni sui tessuti».
«Pensiamo sempre che sia difficile catturare l'attenzione dei ragazzi: invece, gli studenti degli Istituti Da Vinci- Nitti di Cosenza e IPSIA Leonardo da Vinci di Castrovillari sono rimasti con gli occhi incollati allo schermo perché forse per i nativi digitali vedere un baco che fila la seta o distese gialle di ginestra che cresce spontaneamente non è poi così usuale. In ottica di futuro, lo sguardo non poteva non aprirsi anche sulla sostenibilità perché il recupero degli antichi mestieri possa trovare compimento all'interno di una economia green, dove tutto si ricicla e niente si disperde. Da qui, un'appassionante riflessione sulle piccole abitudini quotidiane, insieme alla consigliera comunale Alessandra Bresciani: "Non roviniamo quello che abbiamo ma circondiamoci di bellezza", ha detto.
Una nuova narrazione della Calabria è sempre possibile, basta muovere i fili giusti, uscire dal bozzolo e diventare tessitori di futuro.
Il programma di South Italy Fashion Week prosegue venerdì 24 maggio con i talk "La bellezza della lentezza: moda tra arte, design, estasi" e "Il cineaudiovisivo e il Fashion System" mentre si scaldano i motori per l'evento conclusivo della manifestazione, la sfilata che porterà sulla passerella le creazioni degli stilisti della Moema Academy e dei designer di fama internazionale, Saverio Palatella e Mario Dice, nella sala Quintieri del Teatro Rendano di Cosenza