Jack sta morendo e ha tanto bisogno di affetto e di aiuto
Un appello alla solidarietà per il cane di comunità «più famoso di Rossano» è partito dal consigliere comunale Giancarlo Bosco: «Aiutarlo sarebbe un grande gesto di carità cristiana»
CORIGLIANO-ROSSANO – Jack, il randagio amatissimo da tutti i residenti del Centro Storico di Rossano, purtroppo è gravemente malato. Necessita di aiuto. «Chi può gli offra riparo per la notte». A lanciare l’appello ad aiutare il cane più famoso di Rossano, al quale tutti sono affezionati per la sua docilità e soprattutto per la sua devozione, è il consigliere comunale Giancarlo Bosco.
Jack è un cane straordinario. Qualcuno ha addittura azzardato che possa aver chiuso nel suo cuore un animo umano e devoto. Quel meticcio nero, infatti, è sempre in prima fila durante le funzioni religiose, le processioni e anche durante l’ultimo saluto ai rossanesi che in questi anni lo hanno accudito.
Curato gratuitamente dai veterinari Domenico Sapia e Anna De Cesare, a Jack purtroppo non rimane molto da vivere e senza un riparo sicuro, in queste notti d’inverno, potrebbe non farcela. «Già tanti – continua il consigliere – sono i concittadini che si sono prestati ad aiutarlo, come Antonio De Benedetto, Carlo Faustini, Pasquale Orlando, Pietro Spina, Stefano Manno, Achiropita Scino e l'Avvocato Zumpano. Adesso serve continuare questa gara di solidarietà, serve un aiuto però che - precisa - non deve tramutarsi in una privazione della sua libertà, con la reclusione in una struttura o un canile. Jack – ci tiene a chiarire Bosco – è malato di tumore e non ha alcuna malattia infettiva, per questo può essere soccorso senza correre alcun rischio».
«Il mio - aggiunge il consigliere Bosco - vuole essere anche e soprattutto un invito alla sensibilizzazione e all’attuazione di un gesto concreto. In un periodo come quello natalizio, ormai polarizzato dal consumismo, l’aiuto di questo amico a quattro zampe, fedele compagno durante le processioni e dei turisti che visitano la città Bizantina, può e dovrebbe essere – conclude Bosco – un grande gesto di carità cristiana».