Sibari-Aeroporto in treno, la sperimentazione dello shuttle si farà
La proposta lanciata dall’Eco nelle settimane scorse trova sponda in Regione. L’Assessore Gallo: «Chiesto a RFI di riattivare lo scalo di Isola Capo Rizzuto». E sull’intesa per la Sibari-Co-Ro: «Attesa la firma a breve»
CORIGLIANO-ROSSANO – Ai margini della conferenza stampa di ieri, tenutasi nella sala consiliare di Rossano centro storico per presentare il nuovo piano di trasporto pubblico locale, c’è stato modo e tempo per approfondire con l’assessore regionale alla Mobilità sostenibile, ai Trasporti e alle Infrastrutture, Gianluca Gallo, le due grandi questioni che interessano, proprio sul piano infrastrutturale, il territorio della Calabria del nord-est. Da un lato c’è il limbo in cui è piombato il progetto di ammodernamento della Statale 106 nel tratto Sibari-Corigliano-Rossano (Coserie), dall’altro le attese e le aspettative legate alle potenzialità (ancora inespresse) della ferrovia jonica, al centro in questi mesi di un importante upgrade strutturale che culminerà con l’elettrificazione della linea.
E proprio rispetto al traffico ferroviario e alle opportunità che potrebbero derivarne non solo per la Calabria del nord-est ma per l’intero versante orientale calabrese, l’assessore Gallo ha fornito delle importanti novità. Nelle settimane scorse, proprio dalle pagine dell’Eco dello Jonio, avevamo lanciato una proposta per rendere quanto più possibile efficace ed efficiente il servizio dell’Aeroporto Pitagora di Crotone per l’utenza della Sibaritide-Pollino, che si declinava nell’istituzione di un treno shuttle di collegamento tra la stazione di Sibari e – con poche fermate intermedie – fino allo lo scalo (oggi dismesso) di Isola Capo Rizzuto che si trova ad appena 5 km di distanza dall’aeroporto crotonese.
«Stiamo lavorando a questi aspetti di grande interesse» ha detto Gallo sottolineano che l’obiettivo della Regione Calabria è quello di migliorare i collegamenti tra l'area della Sibaritide e l'aeroporto, al fine di incrementare il numero di viaggiatori. «Certamente i lavori di elettrificazione della linea Sibari-Crotone, tutt’ora in corso, hanno reso necessari alcuni servizi sostitutivi (su gomma, ndr) che ci rendiamo conto che non sono assolutamente sufficienti». Che non sono stati e non sarebbero sufficienti nemmeno in una condizione di normalità. Perché per arrivare a Crotone da nord, con l’attuale condizione della Statale 106, si impiegano tempi biblici.
Il collegamento su gomma con l'aeroporto Sant'Anna non funziona
«Ecco perché – ha annunciato l’assessore Gallo - il governo regionale ha chiesto a Rete Ferroviaria Italia di riattivare lo scalo di Isola Capo Rizzuto per avviare la sperimentazione del treno shuttle, un servizio che potrebbe rivelarsi estremamente utile per la regione». È vero, si tratta solo di una sperimentazione che – però – potrebbe diventare definitiva potenziando con nuovi servizi di trasporto locale (atteso che sono venuti meno i fondi PNRR per l’ammodernamento della stazione di Crotone e quindi anche per la realizzazione di una ramificazione ferroviaria in quota fino all’aeroporto Sant’Anna) l’intero complesso della mobilità nell’area crotonese. «Non dimentichiamoci – aveva detto lo stesso Gallo in conferenza stampa – che la Regione ha fatto un investimento importante per acquistare nuovi treni ibridi ed elettrici da mettere in esercizio sulla rete e questi sono tutti vettori – aveva ancora ricordato - di proprietà della Regione Calabria che, un domani, potrà farsi carico di rimodulare, secondo le esigenze dell’utenza, tutte le corse regionali pagando a RFI solo il costo di utilizzo della linea ferroviaria». Sarebbe una rivoluzione che potrebbe portare, di fatto, anche alla realizzazione delle metropolitane leggere territoriali, come quella – ad esempio – prevista all’interno del Piano strutturale associato della Sibaritide.
SS106, il limbo della Sibari-Corigliano-Rossano
Non solo ferrovie. Alle latitudini del nord-est e a Corigliano-Rossano c’è un’altra grande questione che rimane in bilico e che oggi sembrerebbe avvolta nel limbo. Che fine ha fatto il progetto della Nuova Statale 106 tra l’innesto con la Statale 534 e il viadotto Coserie? Dopo la conferenza dei servizi decisoria celebratasi a giugno scorso si attendeva la firma dell’intesa istituzionale, quella che avrebbe dovuto dare il via alla fase esecutiva e dei lavori. Non se n’è saputo nulla. Sul progetto pende, tra l’altro, un ricorso di 38 cittadini interessati dagli espropri dell’opera e anche il veto di alcune aree politiche che, fuori ogni tempo massimo, hanno posto obiezioni sul tracciato. «A noi – ha precisato Gianluca Gallo - interessa l'investimento», evidenziando l'importanza dell'opera a prescindere dal tracciato, la cui definizione «spetta agli uffici competenti e alle amministrazioni locali». La nuova strada, «che prima il governo Santelli e poi il governo Occhiuto hanno voluto si facesse a 4 corsie rispetto al precedente tracciato ad un’unica carreggiata previsto dal governo Oliverio», punta a creare una moderna arteria di collegamento a servizio di Corigliano-Rossano.
«Sappiamo della strategicità di questo intervento. Parliamo di un’opera – ha ricordato l’assessore regionale – che vale oltre un miliardo di euro. Credo siamo ormai alla stretta finale. Occhiuto ha voluto fortemente accelerare su questi aspetti e naturalmente credo che a breve il dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture, Claudio Moroni, ci dirà quando sarà firmata l’intesa istituzionale». E una volta messo nero su bianco l’accordo tra Occhiuto e quindi la Giunta regionale ed il Commissario dell’Opera, non dovrebbero esserci nemmeno più spazi per una rimodulazione del tracciato. «Questo non lo so – ha ribadito Gallo – perché di questi aspetti se ne occupa il settore infrastrutture di concerto con l'amministrazione comunale. A noi non interessa l'aspetto dell'investimento con una strada che doveva passare da due a quattro corsie con un impegno importante da parte della regione e del governo centrale. Ma è un impegno che noi abbiamo fatto volentieri verso un territorio al quale teniamo molto. Tutto il resto (eventuali modifiche di tracciato, ndr) credo che debba seguire gli iter che – ha concluso l’assessore regionale Gianluca Gallo - in Italia sono piuttosto lenti per questo tipo di infrastrutture». Che tradotto, significa quello che diciamo da sempre: rimettere in discussione il tracciato oggi, significa – concretamente – non realizzare (nemmeno questa volta) un’opera importante e strategica per il territorio del nord-est.