Estate 2024, il mare della Calabria del nord-est va oltre l’eccellenza
Incoraggianti i primi dati forniti da Arpacal. I prelievi di aprile e maggio confermano, da Rocca Imperiale a Cariati passando per Corigliano-Rossano, l’assenza (quasi) totale di Enterococchi ed Escherichia Coli
CORIGLIANO-ROSSANO – Un lunghissimo litorale, di quasi 110km, con le acque cristalline. Questo è lo Jonio della Calabria del nord-est. Non uno spot pubblicitario ma dati e numeri, che quest’anno – come mai negli ultimi anni - confermano la straordinarietà delle acque del “mare nostrum”. I primi due prelievi effettuati dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (ARPACAL) tra il 17 aprile e il 15 maggio scorso restituiscono un quadro più che confortante in vista della prossima stagione estiva. Negli oltre cento punti di prelievo lungo la costa, i laboratori hanno evidenziato la quasi totale assenza di Enterococchi ed Escherichia Coli, che poi sono gli agenti batterici che determinano la qualità delle acque.
Le analisi microbiologiche, infatti, hanno restituito valori di unità di colonie batteriche (cfu) inferiori a 10 su 100 ml per tutti i campioni prelevati, il cui limite di tollerabilità e, in questo caso, di balneazione è fissato a 200 cfu/ml per gli Enterococchi e 500 cfu/ml per l’Escherichia Coli.
Di fatto, questo significa che non ci sono scarichi a mare di reflui e anche fiumi e torrenti del territorio espellono portate d’acqua pulite. E – come dicevamo – è un dato storico, soprattutto se contestualizzato in questo periodo. Statisticamente, negli anni precedenti, soprattutto per i prelievi effettuati tra il mese di aprile e maggio, non era mai accaduto che tutti i punti di campionamento restituissero una carica batterica così bassa. Praticamente nulla e inesistente.
C’è un motivo. Se da un lato, infatti, la pessima cultura dell’abusivismo e della cattiva educazione sui temi ambientali sembra si stia lentamente debellando, dall’altro, a contribuire a questo risultato c’è anche il fattore climatico.
L’inverno appena trascorso è stato quello meno piovoso dell’ultimo secolo e con pochissima neve sui monti. Questo ha determinato una profonda siccità che ha prosciugato la quasi totalità dei corsi d’acqua. Infatti, a parte il Crati che ha una portata fluviale permanente, tutti gli altri torrenti o corsi d’acqua, dal Nicà all’Arso, dal Trionto al Cino, dal Satanasso al Saraceno per finire al Raganello e al Ferro, hanno riversato nello Jonio pochissimi quantitativi di materiale e quindi meno detriti e meno impurità.
Una circostanza, quest’ultima, che probabilmente serve anche a sfatare il mito legato alla drammaticità del sistema depurativo correlato alla qualità delle acque marine. A parte, infatti, il solo depuratore di Sant’Angelo (Corigliano-Rossano) che sversa le acque di risulta direttamente in mare (anche qui le analisi microbiologiche hanno restituito risultati straordinari al di sotto del 10 cfu/100ml), tutti gli altri impianti di trattamento reflui della Calabria del nord-est sorgono ad una distanza di sicurezza rispetto alla battigia. E se anche un depuratore non funzionasse bene, le sue acque avrebbero comunque uno spazio di sicurezza per l’auto-depurazione prima di arrivare “tal quale” in mare.
Insomma, al netto delle Bendiere Blu e Verdi che qualificano la capacità attrattiva e turistica di alcune importanti località balneari della costa jonica sibarita, si può serenamente confermare che tutto il litorale della Calabria del nord-est ha un mare eccellente, pulitissimo e cristallino. Senza se e senza ma.