Arriva il nuovo direttore del carcere di Rossano. Rapani annuncia: sarà Luigi Spetrillo
L'impegno assunto nel marzo scorso insieme al Sottosegretario Delmastro oggi diventa realtà: «Con 57 nuovi dirigenti penitenziari anche Rossano avrà il suo nuovo direttore titolare»
ROMA - Si concretizza l'impegno assunto il 9 marzo scorso dal senatore Ernesto Rapani, insieme al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, durante la visita al penitenziario di contrada Ciminata a Corigliano-Rossano. Entro il 20 novembre prenderà servizio presso la Casa di Reclusione di Rossano il Luigi Spetrillo, nuovo direttore titolare della polizia penitenziaria. Sono stati infatti assunti 57 nuovi dirigenti per garantire ad ogni istituto penitenziario un direttore titolare ed archiviare definitivamente la infausta stagione dei direttori ad interim che ha incrinato la catena del comando con risvolti negativi per la sicurezza.
«Il Governo Meloni realizza un traguardo epocale: mai più istituti penitenziari senza direttore per garantire sicurezza e legalità negli istituti e garantire le migliori condizioni di lavoro a uomini e donne della Polizia Penitenziaria». Dichiara il Sottosegretario Andrea Delmastro delle Vedove.
Soddisfatto il senatore Ernesto Rapani: «Al dott. Luigi Spetrillo formulo le mie congratulazioni e un augurio affinché svolga il suo dovere nel migliore dei modi, garantendo sicurezza e legalità nell'Istituto di Rossano, collaborando strettamente con il locale corpo di Polizia Penitenziaria. Un ringraziamento al Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro che ha sempre assicurato che il Governo avrebbe garantito un direttore titolare per ogni istituto penitenziario d'Italia. Possiamo con orgoglio e come maggioranza di governo dire: promessa mantenuta anche a Rossano. Continuerò, al fianco del Sottosegretario Delmastro, a lavorare per riportare sicurezza e legalità in carcere e per assicurare alla Polizia Penitenziaria le migliori condizioni di lavoro, intimamente convinto che difendere la Polizia Penitenziaria non solo significhi difendere la sicurezza dei nostri istituti, ma anche e indirettamente il miglior trattamento dei detenuti stessi».