All’IIS “Luigi Palma” un incontro sulla legalità con Gianni Speranza, ex sindaco di Lamezia Terme
Speranza, opponendosi con coraggio allo strapotere della ndrangheta, ha seguito una linea di legalità. Nel libro condanna la palude, la zona grigia, quelli che con il loro silenzio permettono al più forte di opprimere il più debole
CORIGLIANO-ROSSANO - Venerdì 17 dicembre l’IIS “Luigi Palma” incontra Gianni Speranza. “Una storia fuori dal comune. Lamezia-Italia” questo il titolo del suo libro. All’incontro, fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica, Cinzia D’Amico, e moderato dalla docente Giulia Durante, hanno preso parte il Professore Giuseppe De Rosis e il Dottore Angelo Broccolo.
Ha aperto la mattinata l’Inno di Mameli, che ha commosso tutta la platea, seguito da un saluto della Dirigente Scolastica a tutti gli studenti di quarta presenti e all’ospite «per stare bene dobbiamo vivere in una società sana dove regnano rispetto e legalità».
La Dirigente ha sottolineato l’importanza di provocare anche piccoli cambiamenti perché sono poi quelli che creano i grandi cambiamenti nella società, e l’importanza di «poter essere fieri di essere calabresi».
Il Professore De Rosis ha espresso il suo convincimento su come la cultura abbia una grande rilevanza in ogni settore della vita e, in questa specifica situazione, «il libro di Gianni Speranza accende nei giovani la speranza. Ci fa comprendere la necessità di combattere l’indifferenza, l’irresponsabilità, la necessità di impugnare il coraggio che crea vite dignitose e può cambiare la rotta di un intero Paese».
Gianni Speranza prende la parola raccontandosi in modo molto semplice. Cresciuto a Lamezia Terme, ha insegnato negli istituti tecnici e professionali e dal 1996 Storia e Filosofia nei Licei. È stato giornalista pubblicista e dirigente del volontariato e dell’associazionismo. Nel 2005, alla sua prima candidatura, è stato eletto Sindaco di Lamezia Terme. Riconfermato nel 2010 ha completato nel 2015. Lamezia Terme una città difficile in cui, Speranza opponendosi con coraggio e determinazione allo strapotere della ndrangheta, ha seguito una linea di legalità e rispetto dei diritti umani.
Nel libro si condanna la palude, la zona grigia, quelli che con il loro silenzio permettono al più forte di opprimere il più debole. È stato, a più riprese, ribadito durante l’incontro il dovere della testimonianza, il principio della responsabilità. Ci tiene a precisare l’autore del libro «non sono uno scrittore ma ho scritto questo libro perché scrivere dieci anni di Lamezia significa scrivere dieci anni dell’Italia di oggi». Ancora prima che si insediasse viene bruciato il portone della sala consiliare. Gianni Speranza per tre anni cammina con la scorta.
Racconta la sua paura, per la sua famiglia, per se stesso, ma soprattutto racconta il suo urlo contro un sistema che bisogna fermare in nome della giustizia, in nome di una libertà che è sacra e dovuta a tutti. Urla contro lo Stato che finge di non vedere, che non ha deciso seriamente di fare la guerra alla ndrangheta, urla contro tutti quei poteri forti che apparentemente sembrano corretti ma che invece ci sono dentro e non vogliono guastarsela con le cosche.
Chiude l’incontro il Dottore Broccolo che si rivolge ai giovani «se voi non vi occuperete di politica, la politica comunque si occuperà di voi» e ha insistito sul concetto di creare la propria speranza in questa terra senza farsi rubare i sogni, facendosi domande e creando coscienze critiche.
Tra musiche e domande dei ragazzi l’incontro si è concluso lasciando nell’aria e nelle coscienze una forte riflessione su quanto sia importante vivere la propria vita seguendo valori forti su cui appoggiarsi in ogni momento di difficoltà. Valori che possano affrontare anche sfide che possono sembrare come quella di Gianni Speranza, impossibili.