Corigliano e la sua fede in San Francesco di Paola
Un binomio fatto di storia e tradizione, senza tralasciare spiritualità e fede, quello tra la cittadina ionica di Corigliano e San Francesco di Paola. Conosciuto come il patrono della gente di mare italiana, è il santo che ha lasciato tracce indelebili con la sua fama di povertà e saggezza, imprimendo con la sua orma prodigiosa i vari Santuari che hanno visto il suo passaggio. Siamo nel XV secolo, quando l’Italia era divisa in vari stati e la Calabria conosceva le alternate dominazioni di Aragonesi ed Angioini, periodi dove le differenze sociali erano evidenziate da monarchie litigiose. Francesco di Paola arrivò a Corigliano nell’anno 1475 in una delle tappe del suo peregrinare, scegliendo come dimora una zona boscosa su una collina, oggi diventata meta di culto (Il Romitorio “San Francischiello”). Qui Francesco volle costruire la chiesa e il convento rimanendovi fino al 1477, segnando un momento decisivo per la città di Corigliano, che da allora in poi avrà un legame inscindibile con il santo. A lui si deve, la costruzione del Ponte Canale o Arco, l’acquedotto in stile romanico con arcate costruito con l’aiuto di trecento operai, che doveva servire varie zone quali “Giudecca”, “Fondaco” e “Muro Rotto”, fino alla collina dove sorge il Castello Ducale. La fede devozionale vuole che grazie al miracolo detto dell’acqua, dalla montagna questa sgorgava fino ad arrivare al convento. La chiesa dedicata al Santo, quindi, diventò ben presto un luogo di culto e pellegrinaggio, ieri come oggi, impreziosita e ornata con il passare dei secoli, in particolar modo nel 1700 e soggetta anche a numerosi restauri che interessarono pavimento, tetto e pareti. La chiesa presenta pregevoli opere al suo interno, quali il pulpito ligneo del 1782, l’affresco della Madonna della Melograna (simbolo di purezza e castità), il reliquiario d’argento che conserva un pezzo del costato di Francesco e un pezzo di canna che è l’emblema della “forza della debolezza” del santo che difese la città dalle invasioni del 1538. L’opera più importante però si trova a destra dell’altare maggiore: è l’affresco di San Francesco di Paola vestito con saio e bastone e che secondo ultime indagini degli esperti sembrerebbe trattarsi proprio dell’opera originale eseguita nel 1513, da Jean Bourdichon, che dalla Francia inviò al Papa Sisto IV, le tavole affrescate. Si è stabilito che l’effigie di Corigliano sia la prima raffigurazione ufficiale di Francesco, arrivata qui da Roma probabilmente grazie all’intercessione della famiglia dei San Severino e del prodigio legato a Barberino profondamente devoto al santo Paolano. Tra storia e fede un Santo che riuscì a far parlare papato e monarchie.