Grandi infrastrutture in attesa di completamento: la Sibaritide e il sogno eterno del rilancio territoriale
Le grandi sfide continuano a tenere banco. Ne abbiamo parlato con Giovanni Dima, dirigente di FdI, Giuseppe Guido, segretario generale della Cgil Tirreno-Pollino-Sibaritide e Tatiana Novello, assessore all'Assetto urbano di Co-Ro
CORIGLIANO-ROSSANO – Le vie di sviluppo che interessano il territorio della Sibaritide continuano a ricadere sulle grandi vertenze: porto, nuovo ospedale, Strada Statale 106 e trasporti.
A discutere di questi temi nella puntata dell’Eco in Diretta, il talk della nostra testata condotto dal direttore Marco Lefosse (rivedi qui la puntata di ieri), l’assessore all’Assetto Urbano Tatiana Novello, il dirigente di Fratelli d’Italia, Giovanni Dima, e il segretario generale della Cgil Tirreno-Pollino-Sibaritide, Giuseppe Guido.
Ad aprire la discussione, la vertenza porto. Le aspirazioni industriali di Baker Hughes sull'infrastruttura portuale hanno generato fermento scuotendo il dibattito politico e le varie parti sociali, c'è chi sostiene l’investimento e chi lo guarda con sospetto.
«Un porto con queste caratteristiche infrastrutturali – afferma Dima - non può essere esclusivamente peschereccio, turistico-croceristico o industriale. Bisogna puntare ad una realtà che possa contemplare più attività. Nel farlo, però, è necessario valutare l’impatto economico ed ambientale sul territorio»
Di questo è convinta anche l’assessore Novello che sottolinea: «L’atteggiamento dell’amministrazione è cauto e di apertura. Abbiamo chiesto delle integrazioni tecniche per cercare di capirne la fattibilità e l’impatto che avrà sulle zone circostanti. Sono ostacoli superabili».
A rassicurare rispetto al lavoro, all’impatto ambientale e alla serietà del colosso americano è Guido che, dopo aver incontrato più volte l’azienda per via delle relazioni sindacali che intrattiene anche col gruppo dei lavoratori metalmeccanici, dichiara: «Ci sentiamo di poter tranquillizzare sul tema connesso all’impatto ambientale. L’unico limite potrebbe riguardare l’impatto visivo che speriamo possa essere superato. Questo però sarà possibile solo se tutte le parti coinvolte si siederanno allo stesso tavolo con la volontà di cogliere l’opportunità, avviando sinergie che possano mitigare quell’impatto».
Un’altra grande infrastruttura sulla quale restano puntati i riflettori è sicuramente il nuovo ospedale di Insiti. «Con grande franchezza – dichiara il segretario generale della Cgil Tirreno-Pollino-Sibaritide - ad oggi non sappiamo se quella perizia sulla variante sia stata approvata o meno. Bisognerebbe tornare a quel tavolo in Prefettura per avere delucidazioni sulle tempistiche reali. Riteniamo però che ci siano tutte le condizioni per ripartire a pieno ritmo a gennaio e completare così la struttura che servirà a garantire il diritto alla salute per i cittadini di questo territorio. È chiaro, ovviamente, che questo non basterà. Dobbiamo iniziare a preoccuparci, già da oggi, del personale che dovrà essere impiegato: medici, infermieri e oss».
«Un ospedale che ci auguriamo – aggiunge Novello sostenuta da Guido – possa ambire a diventare un Hub e non solo uno Spoke».
Un passaggio poi sulla mobilità. Il sistema dei trasporti è una delle piaghe insanabili del territorio e le aspirazioni della politica devono procedere programmando e progettando in tal senso. Una linea di mezzi che colleghi le due aree urbane di Corigliano e Rossano potrebbe rappresentare un cambio di rotta importante e potrebbe innescare un processo di sensibilizzazione teso a facilitare il ricorso ai mezzi pubblici per piccoli e grandi spostamenti.
«Manca purtroppo – afferma l’assessore - la gara di affidamento del servizio pubblico da parte della Regione. Quello che stiamo cercando di ottenere nel frattempo è un anticipo dei chilometri di cui siamo comunque beneficiari, come nuovo comune unico, cosicché l’attuale gestore dei trasporti possa integrare le tratte. Quel che posso dire rispetto al piano redatto dall’Unical, e depositato nel 2020, è che è davvero eccezionale. Attendiamo che lo presentino anche le altre città e che parta la gara unica».
Insomma, la sensazione è quella di essere difronte a sfide che non giungono mai alla piena realizzazione, sempre in potenza mai in atto.