DI MARIAROSARIA RIZZUTI IL CITTÀ DI ROSSANO SCIUPA UN'OTTIMA OCCASIONE
Non è stata di certo una sorpresa in assoluto. Ma che lo
Young Boys Cassano riuscisse a sbancare lo "Stefano Rizzo" non era proprio nei pronostici iniziali. Stiamo parlando di una squadra, quella di mister De Sanzo, che in diciotto gare ne ha vinte ben tredici. Ma che sul piano tecnico è certamente meno attrezzata sia del
Città di Rossano che della
Rossanese. E invece ieri il Città di Rossano del
Presidente Curia ha ceduto proprio in casa l'intera posta in palio allo Youn Boys Cassano.
YOUNG BOYS ADESSO PRIMO DA SOLO. SEGUONO ROSSANESE E CITTÀ DI ROSSANO
Poteva essere la domenica del salto solitario in cima alla classifica, per il
Città di Rossano. Invece è arrivata l'inattesa sconfitta. Partita presa sottogamba o cos'altro? Nulla di tutto questo. La squadra allenata da
Vincenzo Pacino ha avuto soltanto la sfortuna di subire il primo gol al 3' minuto di gioco, su un calcio piazzato da trenta metri. Da lì in poi è stato un monologo dei padroni di casa. Che hanno sciupato
almeno quattro nitide azioni da gol. Poi, a tempo abbondantemente scaduto, con la squadra stremata per la grande mole di gioco espressa, lo Young Boys ha raddoppiato.
PACINO: PECCATO PER LA SCONFITTA, MA NON MI PREOCCUPO. VINCEREMO IL CAMPIONATO
Una sconfitta mal digerita da tutto l'ambiente rossoblu e dai tifosi in particolare. Ma
il tecnico Vincenzo Pacino non si scompone e, anzi, punta dritto alla meta finale: "Ci
è andato tutto storto - dice - perché abbiamo subito un gol a freddo che ha condizionato tutta la gara. Poi si sa, nel calcio le cose non sempre vanno come vorremmo.
Abbiamo fatto la partita per novanta minuti. Loro si sono difesi in dieci davanti al portiere. Il terreno di gioco non ci ha agevolato affatto. Anzi, credo andrebbe proprio chiuso perché qualcuno rischia di farcisi proprio male, viste le condizioni in cui versa. La partita l'abbiamo fatta noi. Abbiamo giocato a calcio. Pazienza.
Sono convinto, però, che il campionato lo vinceremo noi. Ne sono assolutamente convinto, perché
siamo i più forti".