Sanità, Cgil e Fp Cgil: «Il decreto assunzioni è insufficiente e tardivo»
«Invece di rincorrere campagne elettorali, il Presidente/Commissario si faccia carico del disagio sanitario della Calabria, che ormai ha toccato il fondo, e sblocchi per tempo ogni assunzione necessaria a riempire i vuoti di organico»
CATANZARO - «Finalmente il Presidente/Commissario Occhiuto ha firmato il decreto, con il quale autorizza le Aziende Sanitarie Calabresi ad assumere 219 nuovi O.S.S. e 165 nuovi Autisti». È quanto hanno dichiarato in una nota il Segretario Generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno, Giuseppe Guido, e il Segretario Generale FP CGIL Pollino Sibaritide Tirreno, Vincenzo Casciaro.
«Tale atto, che giunge a metà 2024, - spiegano - in realtà fa riferimento al piano assunzionale relativo all’annualità 2024. Ciò significa che, solo per poter avere l’autorizzazione ad effettuare le nuove assunzioni relative all’anno in corso, le Aziende Sanitarie hanno dovuto attendere 5 mesi; mentre altri mesi trascorreranno per completare l’intero piano delle assunzioni. In pratica, le carenze di Personale (in questo caso di OSS e di Autisti), già da tempo segnalate dalle Aziende Sanitarie al Commissario Regionale, potranno essere parzialmente soddisfatte solo nella seconda metà dell’anno, se tutto andrà bene. Non solo! Il Commissario/Presidente ha comunicato altresì lo stanziamento di ulteriori 26 milioni di euro, da suddividere fra le Aziende Sanitarie calabresi, per assumere ulteriori figure professionali ancora da individuare».
«Siamo ormai al paradosso: in tutta la Sanità pubblica - proseguono - c’è carenza di ogni tipologia di Lavoratori, come da anni sia la CGIL che la FP CGIL territoriali stanno denunciando; ma, ciò nonostante, il Presidente/Commissario solo oggi autorizza le assunzioni di una parte del Personale necessario, che già avrebbe dovuto essere assunto da inizio anno. E, ancora, si stanziano risorse per fare assunzioni che ancora non sono state programmate, e che avrebbero dovuto essere individuate già da inizio anno».
«Aspettando le lentezze di Occhiuto, nel frattempo la Sanità del territorio continua a perdere colpi, come dimostra la grave carenza di OSS dalla Chirurgia di Castrovillari, che obbliga gli Infermieri a svolgere mansioni che non gli competono, distraendoli dai loro servizi. O come dimostra l’allarmante carenza di Personale negli Ospedali di Corigliano-Rossano: qui mancano Medici, Infermieri, OSS, Tecnici, Amministrativi. Ma di tutto ciò il Presidente/Commissario dovrebbe essere ben informato, considerati i suoi tour elettorali in città, utili a cercare di racimolare voti per la Presidente della Commissione Regionale alla Sanità, non certo a risolvere i gravi problemi della sanità cittadina e calabrese. La Calabria è stanca di essere presa in giro; la Sanità è tema troppo importante perché possa continuare ad essere rimandato di mese in mese, di anno in anno».
«Le assunzioni previste dal DCA n. 102 del 20 maggio scorso, sono tardive e insufficienti; oltretutto, una buona parte di esse andrà a colmare le ulteriori carenze che nel frattempo si stanno determinando, a seguito dei pensionamenti. Il Presidente/Commissario, che a parole avrebbe dovuto rivoltare come un calzino la Sanità calabrese, in realtà sta contribuendo alla desertificazione sanitaria. Di fatto, è quasi sparita la medicina del territorio, né si fa più prevenzione. Mentre i Cittadini calabresi continuano i loro viaggi della speranza: la spesa pubblica della nostra Regione per migrazione sanitaria ha raggiunto la cifra record di 300 milioni annui, che si aggiungono ai milioni di euro che i Cittadini sborsano di tasca propria per viaggi, pernottamenti e quant’altro fuori regione. Un costo sempre più insostenibile, che arricchisce le regioni più ricche e che non sarà mai restituito ai Calabresi».
«Invece di rincorrere campagne elettorali, il Presidente/Commissario si faccia carico del disagio sanitario della Calabria, che - concludono - ormai ha toccato il fondo, e sblocchi per tempo ogni assunzione necessaria a riempire i vuoti di organico della esangue Sanità calabrese.