Vertenza Insiti, arriva la sentenza del Tar: confermata la validità degli atti del Comune, ma neutralizzato lo sgombero
«Come Amministrazione riteniamo ci fossero tutte le condizioni per chiudere già oggi, definitivamente, questa incredibile vicenda e restituire alla comunità anche questo bene, e procederemo senza tentennamenti per ottenere questo risultato nel più breve tempo possibile»
CORIGLIANO-ROSSANO - L'annosa vicenda giudiziaria che vede protagonista il comune di Corigliano-Rossano – sebbene la stessa abbia preso avvio ben prima della fusione dei due comuni – e la causa per usucapione per il Palazzetto dello Sport comunale di contrada Insiti, segna un nuovo passaggio, del quale è necessario informare la comunità.
In tale vicenda, che parte in realtà nel 2012, si ricorda che soltanto nel novembre 2022, con la sentenza 288, il Comune ha ottenuto la sua prima storica vittoria giudiziaria, in discontinuità con tutte le sentenze precedenti purtroppo sfavorevoli, rimanendo dunque - per lungo tempo - inerme rispetto alla situazione inequivocabile di occupazione di un bene pubblico che l'Amministrazione – come più volte dichiarato dal Sindaco – non ha intenzione di consentire.
La sentenza 288 del 8 novembre 2022 rigettava la domanda di usucapione da parte del privato.
A seguito di quella sentenza, legittimamente impugnata presso la Corte d'Appello, l'Amministrazione Comunale ha inteso avviare ulteriori azioni per chiudere la vicenda e rientrare nel pieno possesso del bene a beneficio della comunità. Con la delibera di giunta comunale n. 245 del 9 settembre 2021, infatti, l'esecutivo comunale ha dato una destinazione chiara all'area e alla struttura di Insiti, ovvero la ricollocazione del settore Reti e Manutenzione e del servizio Autoparco, per ovvie ragioni di carattere logistico, trattandosi di una zona prossima alla Statale 106 e baricentrica rispetto ai centri urbani.
Per ottenere questo risultato di pubblica utilità nel più breve tempo possibile, il Comune ha inteso emanare, per il tramite del Dirigente del settore Patrimonio, una ordinanza di sgombero immediato dell'area con l'obiettivo di anticipare i tempi rispetto a un ulteriore giudizio ordinario e attendendoci ovviamente il ricorso da parte del privato. Ogni giorno di mancato utilizzo di quell'area da parte dell'ente comunale, infatti, causa un nocumento alla comunità.
Nella giornata odierna è stata comunicata all'ente la sentenza emessa dal Tar Calabria che lascia il Comune, anche alla luce delle motivazioni della sentenza, soddisfatto a metà.
Il privato, infatti, aveva chiesto l'annullamento della deliberazione del Commissario Prefettizio del 4 aprile 2019, con la quale si prendeva atto dell'acquisizione dell'immobile alla proprietà del Comune; della deliberazione del Commissario Prefettizio con la quale si manifestava la volontà di adibire l'immobile a servizio pubblico; della deliberazione di giunta comunale sopra richiamata, ovvero la 245 del 9 settembre 2021, con la quale abbiamo destinato nell'immobile due settori comunali; di ogni altro atto connesso ed infine dell'ordinanza di sgombero n. 1 del 9 marzo 2023.
Ebbene la soddisfazione parziale consiste proprio nella sentenza notificata oggi che parte da un dato irrefutabile: il ricorso principale avanzato dal privato che occupa da diversi anni l'area è stato dichiarato irricevibile e inammissibile, con la conseguenza che tutti gli atti adottati dal Comune di Corigliano-Rossano tutti assolutamente validi ed efficaci dal punto di vista amministrativo, con l'unica eccezione dell'ordinanza di sgombero.
Un provvedimento che ovviamente, come tutte le sentenze, va rispettato, ma che lascia perplessi e proprio perché l'Ente comunale si era adoperato celermente per ottenere lo sgombero dell'area illegittimamente occupata, proprio in ragione della validità e correttezza degli atti, oggi confermate dalla pronuncia del Tar, e forte di una importante prima sentenza favorevole dal Tribunale di Castrovillari come atto di rigetto dell'azione di usucapione promossa dal privato.
La sentenza, infatti, interviene solo sull'ordinanza, neutralizzando temporaneamente l'azione diretta al recupero del bene, limitandosi al mero richiamo di un passaggio contenuto in una sentenza del Consiglio di Stato del 2018 sulla stessa vicenda, che però era stata emessa in un periodo in cui nessuno dei sopra indicati atti - ed oggi confermati - era stato adottato dall'Amministrazione comunale. Una perplessità profonda dal momento che, a partire dalla Legge Regionale n. 2 del 2018 e fino alla delibera di giunta comunale n. 245 del 2021, l'immobile è stato inequivocabilmente destinato alla ubicazione di uffici comunali. Per questa ragione nei prossimi giorni, dopo aver discusso con i legali dell'ente, attiveremo ogni azione necessarie per far valere le ragioni del Comune anche relativamente alla ordinanza di sgombero.
Per il resto, rimane un dato molto importante. Questa è una vicenda che, con anni di silenzi e di sentenze sfavorevoli, è stata resa molto contorta sotto il profilo formale seppur risulta cristallina ed inequivocabile sotto il profilo sostanziale, trattandosi di un bene pubblico sottratto alla città. Il Tar Calabria, confermando la validità di tutti gli atti amministrativi messi in campo per il recupero al patrimonio comunale e per il conferimento di destinazione pubblica dell'area di Insiti, ha ulteriormente rafforzato le basi per quell'inversione di tendenza a cui abbiamo lavorato ed avviata con la sentenza 288 del novembre 2022.
Come Amministrazione riteniamo ci fossero tutte le condizioni per chiudere già oggi, definitivamente, questa incredibile vicenda e restituire alla comunità anche questo bene, e procederemo senza tentennamenti per ottenere questo risultato nel più breve tempo possibile.